] La conduttrice ha definito, durante la trasmissione, “probabili cacciatori” gli sparatori nonostante non siano stati individuati i responsabili dell’odioso incidente. Basta poco, anche l’atteggiamento con cui si da una notizia come questa per accusare tutti i cacciatori di irresponsabilità è vigliaccheria. Ed è quello che Licia Colò ha fatto.
Licia Colò: di tutta l’erba un fascio
dal Blog di Licia Colò http://www.animalieanimali.it/blog/?p=117): “Quando il colpo è partito da uno dei fucili di quei due cacciatori; quando il colpo ha squarciato il petto di Zampa, un cucciolo neppure un anno di lupo cecoslovacco; quando quei due hanno preso su e se ne sono andati, così come nulla fosse, che cosa si sono lasciati dietro? Guardino la foto, di Zampa, felice, vivo e di quel bambino Mathias, soli 11 anni, cui loro, orchi cattivi con il fucile, hanno …
dal Blog di Licia Colò http://www.animalieanimali.it/blog/?p=117): “Quando il
colpo è partito da uno dei fucili di quei due cacciatori; quando il colpo ha
squarciato il petto di Zampa, un cucciolo neppure un anno di lupo cecoslovacco;
quando quei due hanno preso su e se ne sono andati, così come nulla fosse, che
cosa si sono lasciati dietro? Guardino la foto, di Zampa, felice, vivo e di
quel bambino Mathias, soli 11 anni, cui loro, orchi cattivi con il fucile,
hanno portato via in un attimo la gioia, l’affetto, la fiducia. Succede in un
fine settimana di caccia. Ma questa non è caccia. È l’imbrunire, sulla montagna
del «Zocaril», quattro chilometri dal centro di Siror, prendendo per San
Martino. Ci abita da quasi un anno, in un maso, la famiglia Marinoni. Papà
Massimo, mamma Laura e Mathias. La vita li ha portati in quel posto, lasciate
le brume di Venezia; l’umido alto del bosco fa bene a Mathias. Il piccolo va a
scuola, la mamma custodisce il maso, il papà si arrangia coi suoi cavalli,
parcheggiati a Canal San Bovo, nell’attesa di un sogno: un maneggio tutto suo.
Laura è nel bosco coi cani, tra il maso e la strada forestale che porta ai
«Zismoni». Zampa, agile, davanti; dietro, l’altro cane Bel, un «montagna dei
Pirenei» bianco ed enorme, anche se ha soli 20 mesi. Il silenzio è scosso da
uno sparo. Bel ulula come mai ha fatto. Laura sente lo sparo vicinissimo; si
chiede se poteva essere colpita anche lei. Zampa sarà a una cinquantina di
metri, già sulla strada. Lo hanno colpito da tre metri. Probabilmente, è andato
incontro agli aguzzini, visto che è stato svezzato a fiducia nell’uomo. La
pallottola è pesante e devastante, da carabina da caccia al cervo. Le ferite
irreversibili. Un vicino di maso accorre sulla strada, giusto il tempo di
sentirsi dire da quei due senza averlo chiesto che avevano visto i due cani
venti minuti prima su al rifugio; giusto il tempo di vederli salire su una
macchina bianca e prender via. Se anche lo scuro li avesse tratti in inganno,
perché non fermarsi e non scusarsi? Logica è scattata dai Marinoni la denuncia
contro ignoti, anche se nel mondo venatorio, quello vero e corretto, si fa il
nome dei soliti noti. C’erano molti animali nel bosco, l’altra sera…”.
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