Prima Osvaldo Veneziano aveva scritto ai partiti politici, poi Pierluigi Bersani ha risposto (https://www.armietiro.it/bersani-almeno-risponde-a-veneziano), a rimorchio adesso le associazioni ambientaliste più o meno talebane si espongono alla ricerca di protettori nella maggioranza di governo. Dispiace che ministri della Repubblica che professano idee liberali non sappiano poi tradurle in pratica.
“È una buona cosa che Pierluigi Bersani, abbia assunto in questo momento una posizione attenta alla corretta gestione del patrimonio faunistico, senza cedere alle facili propagande che, a seconda dei luoghi e delle platee, corteggiano le parti opposte”. A sostenerlo è Antonino Morabito, responsabile nazionale fauna di Legambiente. “Confidiamo ora”, afferma in una nota all’agenzia Ansa, “che l’intero Pd si schieri sulle stesse posizioni per un conseguente deciso impegno da parte di tutti i propri candidati alle regionali. Auspichiamo inoltre che i vertici delle altre forze politiche, nel solco delle posizioni già espresse da ministri e parlamentari, tra cui Franco Frattini, Stefania Prestigiacomo, Michela Vittoria Brambilla, Basilio Catanoso e Fiorella Ceccacci Rubino, prendano ufficialmente analoghe posizioni, mettendo definitivamente all’angolo quelle degli ultrà della caccia, che da troppi anni rubano tempo prezioso in Parlamento, come nelle Regioni, alla fondamentale sfida di fermare la perdita di biodiversità che è realmente tra le principali minacce del pianeta e sta veramente a cuore alla maggioranza degli italiani”.
“Il Governo freni la deriva di toni e di sostanza a cui stiamo assistendo sulla caccia”, rincara la dose Ermete Realacci, esponente green economy del Pd, all’agenzia Asca. “Alcuni esponenti della maggioranza vogliono l’estremismo venatorio, una vera e propria deregulation, un via libera alla caccia estrema, contrario non solo alla normativa europea ma a quanto pensano la maggior parte degli italiani, la parte responsabile del mondo venatorio, che chiede una caccia dentro le regole, e molti esponenti della maggioranza e del governo, a cominciare dalla ministre Prestigiacomo e Brambilla, che hanno in più occasioni sostenuto questa battaglia di civiltà”.
Secondo Realacci, “la strada da percorrere nell’interesse del paese è quella di una piena attuazione della legge vigente, con il supporto della ricerca scientifica e tenendo la barra ben dritta rispetto agli ideologismi e gli estremismi che troppo spesso agitano questo settore”.
“Esprimiamo la nostra solidarietà al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e al ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla”, scrivono Enpa, Legambiente, Lav, Lipu – BirdLife Italia, Wwf Italia, “per i volgari attacchi subiti da parte di alcuni settori del mondo venatorio e resi noti dalle agenzie di stampa. Appare ormai evidente come i desideri di caccia selvaggia, già di per sé da condannare senza esitazione, abbiano assunto accenti ormai esecrabili e gravemente incivili. Ai ministri Prestigiacomo e Brambilla la solidarietà del mondo ambientalista e animalista e l’invito a continuare e rilanciare il difficile lavoro in difesa della natura e respingere con fermezza ogni istanza dell’estremismo venatorio”.