Il Presidente della Provincia di Trento ha emanato un decreto nel quale autorizza gli operatori forestali a utilizzare mezzi sonori per allontanare o dissuadere lupi ritenuti confidenti. Ma anche spari a salve, fonti luminose e, se necessario, anche proiettili di gomma. Sul territorio Trentino sono stati censiti 29 branchi di lupi e, ultimamente, si sono verificati molti episodi di avvicinamento e frequentazione di zone abitate, con comprensibili preoccupazioni per la popolazione. Anche l’Ispra, interpellata, ha risposto positivamente al progetto. Come ha spiegato il presidente della provincia, Maurizio Fugatti, nel frattempo continuamente minacciato nella sua persona e famiglia proprio per le decisioni legate alla gestione di lupi e orsi, ha detto che molti episodi hanno riscontrato l’avvicinamento dei lupi fino a 30 metri dalle persone.
Naturalmente bisogna intervenire, come già nelle intenzioni della provincia, per avere una gestione dei rifiuti più capillare ed efficiente, e si raccomanda ulteriormente di tenere sempre tutti i cani di affezione e lavoro al guinzaglio o comunque sotto controllo, in quanto una delle specie più predata dai lupi sono proprio i cani domestici, e a volte randagi. Fugatti a suo tempo si era già espresso favorevolmente all’abbattimento di lupi troppo confidenti diventati poi problematici. A tal proposito invece Luigi Boitani, esperto in materia e membro del comitato scientifico del Muse di Trento, ritiene poco utile l’abbattimento in quanto se eccessivamente confidente è normale che ritenga cani, ed altri animali domestici, prede facili e quindi prelevabili ma non per questo potrebbe costituire un pericolo diretto per l’uomo. Anche l’aggressione a un animale domestico, tuttavia, è un evento di per sé grave, molte persone vogliono bene al proprio cagnolino o al proprio gatto come e più che se fosse una persona. E a volte la custodia non può essere sempre assicurata.
Noi siamo ferventi sostenitori del fatto che il lupo, definito anche da Boitani come naturalmente diffidente verso l’uomo, tale diffidenza l’ha conservata, e tramandata geneticamente ai suoi successori, fino a quando l’uomo che incontrava era “con fucile”. Oggi l’uomo buono e gentilista “senza fucile” ha finito per far capire al lupo, altamente intelligente come tanti altri animali, che la diffidenza non serve più come prima. Ed ecco perché ce li troviamo nei paesi, lungo le strade, nei parcheggi e in tanti altri posti, sempre di giorno. Cosa che anni fa era impensabile. Perché il ricordo dell’uomo “con fucile” era ancora fresco e insito nella mente del lupo. Basta frequentare l’ambiente per vedere i lupi, oggi, in tanti luoghi impensabili, perfino arrivare tranquilli alle poste nelle battute al cinghiale e passare la linea delle stesse, calmi e tranquilli. Una volta si muovevano solo di notte, invisibili e introvabili. Per cui, diffidenza finita. I metodi gentilisti che ormai il buonismo dilagante pretende di insegnare agli animali selvatici, ma anche a tutta la popolazione canina domestica quando pericolosa e aggressiva, sa solo di novelli San Francesco. Gli animali selvatici specialmente predatori, se possono, si prendono non il giusto, ma tutto. E anche di più. È nel loro istinto di sopravvivenza. E sono belli per questo. Per cui non stiamo spingendo all’abbattimento dei lupi. Ma solo a mettergli una sana paura che salvi loro la vita. E un giorno forse anche la nostra.