Un giovane maestro di sci stava effettuando una passeggiata in località Malga Seconde Poste, zona Folgaria, in Trentino. Il punto si trova sulla strada che collega Bassano del Grappa a quella che porta a Trento. Nei pressi proprio di questo congiungimento, erano circa le ore 16, il ragazzo aveva con sé i suoi due setter. Uno dei due si è spinto più avanti nel bosco ed è stato aggredito da un branco di 7 lupi. Il padrone è accorso, sentendo i latrati di dolore del proprio cane, e l’ha trovato ormai a terra in fin di vita, con i lupi addosso. Il ragazzo ha cercato di far fuggire i lupi e ha prontamente preso in braccio l’altro suo cane, rimanendo peraltro nei pressi del primo, ormai morto e con una profonda ferita. La cosa ha preso una brutta piega in quanto i lupi (contati, appunto, in questa fase), hanno circondato il ragazzo e hanno continuato a farglisi intorno minacciosi per più di mezz’ora, evidentemente convinti di poter rimettere i denti sulla preda. Il giovane ha chiamato i soccorsi e sono sopraggiunti vigili del fuoco, forestale eccetera. Lo spavento per il malcapitato è stato fortissimo, come peraltro egli stesso ha testimoniato. Senza contare che quello stesso sentiero, spesso, lo percorre con la figlia piccola.
Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e l’assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli hanno dichiarato che è la prima volta che si verifica una situazione simile in Trentino e che è fondamentale portare a termine il percorso avviato con Ispra e il Ministero, atto a migliorare la gestione della presenza dei lupi sul loro territorio, anche arrivando all’abbattimento per garantire prima di tutto la sicurezza.
In merito all’accaduto vogliamo però inquadrare un fatto, che è quello secondo cui alcuni organi di informazione hanno definito il protagonista involontario della brutta avventura come “cacciatore”, malgrado nella circostanza specifica non fosse nel corso di una azione di caccia. La definizione ha portato tuttavia nei confronti di certa opinione pubblica una sorta di “peccato originale” nei confronti del giovane che, tuttavia, non essendo appunto impegnato nello svolgimento di una uscita a caccia appartiene nello specifico, né più, né meno, alla schiera degli escursionisti, appassionati di natura, gitanti, trekker eccetera. Per cui, sarebbe opportuno evitare di nascondersi dietro il comodo paravento della contrapposizione anti-caccia per evitare di analizzare nel merito quanto accaduto. Invece, nei riguardi del problema o presenza del lupo, risulta necessario applicare soluzioni equilibrate, ma non per questo lacrimevol-animaliste. Lo dobbiamo a una specie di indubbio valore e non manipolabile come accade nelle “nuove” favole di Cappuccetto rosso.