Sulla diatriba post-attentato di Orlando, sulla maggiore o minore facilità di accesso alle armi negli Usa, a sorpresa il noto politologo Edward Luttwak esprime posizioni a favore della libertà di accesso alle armi.
“Nel popolo americano”, ha dichiarato in una recente intervista, “è profondamente radicata la convinzione che i privati abbiano il diritto di detenere le armi per difendersi dalla tirannia che è sempre in agguato”. Ma Luttwak si spinge ancora oltre: “Se il popolo è armato, i governi non possono comportarsi come fanno ogni giorno in Europa. Non a caso Mario Monti si è detto indignato per il fatto che i britannici votino per il referendum sulla Brexit. Evidentemente la sua interpretazione della democrazia è quel tipo di governo gestito dai funzionari non eletti di Bruxelles”.
Luttwak, in particolare, ha commentato un sit-in di protesta di una sessantina di deputati americani per protestare contro il fatto che il Senato ha respinto tutte le proposte di inasprimento della normativa sulle armi: “A essere favorevole alle restrizioni sull’utilizzo delle armi è la parte più rumorosa della popolazione, composta da quanti parlano e scrivono, vivono a New York e hanno opinioni europee. Il resto dell’America, la maggioranza, ha idee americane. Appartiene all’ideologia degli americani l’idea che i privati debbano detenere armi per potersi difendere dalla tirannia che è sempre in agguato”.
Anche su chi sostiene il pericolo che le armi vengano usate nel modo sbagliato, Luttwak ha le idee chiare: “Le armi sono usate malissimo ogni giorno. Armi uccidono bambini che maneggiano pistole giocattolo, sono utilizzate da assassini vari, fanno parte dell’arsenale di terroristi islamici o di criminali comuni. Tutto ciò è assolutamente vero. Essere americano però significa che al primo posto viene la libertà, non la sicurezza. Per gli europei al contrario la sicurezza viene prima della libertà”.