La presidente dell'associazione federale degli insegnanti Usa boccia senza appello la proposta di Trump di armare gli insegnanti. Però…
Randi Weingarten, presidente dell’American federation of teachers, l’associazione che riunisce gli insegnanti pubblici statunitensi, ha diffuso un comunicato replicando alla proposta del presidente Trump di armare gli insegnanti contro il rischio delle stragi negli istituti scolastici, come quella verificatasi pochi giorni fa in Florida. La risposta di Weingarten è, però, di assoluta chiusura nei confronti di tale ipotesi: “ho parlato con 60 mila educatori in una assemblea e la risposta è stata unanime, anche da parte degli educatori che sono possessori di armi. Gli insegnanti non vogliono essere armati, vogliono insegnare. Non vogliamo essere addestrati, né pensiamo che sia possibile raggiungere un sufficiente addestramento, per fronteggiare un Ar15. Gli insegnanti e lo staff scolastico devono assicurare che le scuole siano santuari sicuri e non fortezze armate. Trump vuole spendere soldi per armare gli insegnanti, mentre allo stesso tempo ha tagliato i programmi per la scuola estiva e il doposcuola, sostenendo allo stesso tempo che non sia possibile sostenere i costi per i programmi di aiuto ai giovani. E come dovrebbe funzionare, poi, la questione degli insegnanti armati? Dovrebbero portare un’arma nella fondina? O dovrebbe esserci una cassaforte in ogni classe? E nel momento in cui dovesse verificarsi l’allarme, si presume che un insegnante sfrutti i pochi secondi a disposizione per procurarsi l’arma anziché per mettere al sicuro i propri studenti? Chiunque sostenga l’ipotesi degli insegnanti armati, non capisce né gli insegnanti, né le nostre scuole. Aggiungere armi a scuola può creare una illusione di sicurezza, ma nella realtà renderà le nostre classi meno sicure”.
Per parte nostra, fatta salva ovviamente la totale legittimità dei dubbi e delle critiche della Weingarten, non possiamo fare a meno di osservare come il suo commento manchi, in effetti, di una effettiva rappresentatività sull'argomento, visto che l'opinione di 60 mila insegnanti, quando l'associazione federale ne conta 1,7 milioni, rappresenta il 3,5 per cento; inoltre, non possiamo fare a meno di notare come purtroppo nella recente strage in Florida la possibilità ventilata dalla Weingarten di utilizzare i secondi preziosi dall'inizio dell'allarme per mettere al sicuro gli studenti si sia dimostrata drammaticamente inconsistente: gli insegnanti hanno eroicamente fatto scudo con il proprio corpo ai loro studenti, ma sono morti insieme a essi.