La Masada impiega diversi sistemi di sicura tra cui una automatica al percussore e una meccanica al grilletto mentre quella esterna, risulta invece opzionale; il fusto è in tecnopolimeri caricato con fibra di vetro e al momento del comunicato, non vi è accenno a eventuali dorsalini intercambiabili ma potrebbero anche esserci. La leva di hold open è ambidestra e il pulsante di sgancio caricatore dovrebbe essere reversibile, la slitta appare fornita di ampi intagli di presa anche nella sua porzione anteriore mentre in volata, si nota una discreta angolatura dei fianchi del carrello per agevolare l’inserimento in fondina. Presente nel dust cover una slitta Milstd 1913 per accessori tattici mentre il ponticello del grilletto oltre che dotato di intagli di contrasto nella sua porzione anteriore, appare decisamente inclinato. È invece collocata tradizionalmente sul lato sinistro dell’arma la leva di smontaggio: riguardo a questo, l’azienda precisa che per l’operazione non è necessario “scaricare” l’arma premendo sul grilletto.
La pistola Masada, camerata inizialmente in 9×19 offre ovviamente scatto in semi doppia azione, impiega canna lunga 104 millimetri (4,1 pollici) con passo di rigatura 1:254 millimetri e misura complessivamente 186 millimetri per un peso a vuoto di 650 grammi. I colori disponibili sono quattro, sniper gray, od green, black e flat dark earth come per il recente Tavor 7 e ancora, analogamente a questo, la disponibilità dell’arma sul mercato civile e del Military & Law enforcement sarà nel primo quadrimestre del 2018.
