Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, su proposta del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, ha conferito la medaglia d’oro al valor civile alla memoria di Fabrizio Quattrocchi, il contractor sequestrato e ucciso in Iraq il 14 aprile 2004. Emblematico il commento della sorella di Quattrocchi, Graziella: «Sono commossa, ho i brividi. Ringrazio il presidente Ciampi e tutti gli italiani che hanno fatto proprio il sentimento di Fabrizio espresso con quell…
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, su proposta del ministro
dell’Interno Giuseppe Pisanu, ha conferito la medaglia d’oro al valor civile
alla memoria di Fabrizio Quattrocchi, il contractor sequestrato e ucciso in
Iraq il 14 aprile 2004. Emblematico il commento della sorella di Quattrocchi,
Graziella: «Sono commossa, ho i brividi. Ringrazio il presidente Ciampi e tutti
gli italiani che hanno fatto proprio il sentimento di Fabrizio espresso con
quella sua ultima semplice frase che ha risvegliato l’onore e l’orgoglio di
essere italiani. Questa è un’ulteriore testimonianza del presidente Ciampi che
ci ha sempre dimostrato il sentimento di ammirazione per il comportamento di
Fabrizio, per il suo coraggio, per la sua coerenza e per l’ amore che ha
dimostrato per il suo Paese». Di segno opposto il commento di Giuliana Sgrena,
la giornalista del Manifesto sequestrata lo scorso anno in Iraq: «io non sono
d’accordo con questa medaglia», ha commentato la Sgrena, «sono stata una di
quelle che ha manifestato in piazza per la liberazione dei quattro ostaggi,
però penso che si debbano fare delle differenze: un conto è se uno va in Iraq
per un’azione nobile, un conto se uno va come mercenario. Perché chi va a
guadagnare dei soldi facendo il servizio di sicurezza, chiamiamolo come
vogliamo, è un mercenario. Quindi io penso che anche se è morto dicendo “vi
faccio vedere come muore un italiano”, questo non possa essere un motivo
sufficiente per meritare un riconoscimento di questo tipo. Allora perché non
dare la medaglia al giornalista Enzo Baldoni? Inoltre non si può paragonare
alla morte di Calipari, avvenuta sul campo mentre liberava delle persone».
Immediata la risposta di Ignazio La Russa (An): «Una persona del genere», ha
dichiarato La Russa riferendosi alla Sgrena, «merita se non disprezzo, solo
indifferenza». Dello stesso tenore la risposta fornita da Salvatore Stefio,
sequestrato insieme a Quattrocchi: «Alla Sgrena e a coloro che gridano “dieci,
cento, mille Nassiryia” bisognerebbe rispondere con l’indifferenza e il
silenzio. Non amano questa terra, sventolano altre bandiere, mai il tricolore.
Tra noi patrioti, e questi paci-finti, in termini culturali non può non esserci
una distanza abissale».