Bloccata l’ordinanza di abbattimento dell’orsa che in Trentino ha aggredito due escursionisti
Quando si dice l’efficienza della macchina statale: con una velocità che non ha riscontro in altre decisioni su eventi di più straordinaria importanza, dei quali come tutti sanno in Italia abbiamo i magazzini pieni, è stata bloccata l’ordinanza di abbattimento dell’orsa Jj4, resasi responsabile dell’aggressione dei due escursionisti sul monte Peller, nei pressi di Cles. Infatti il Tar di Trento ha accolto la richiesta degli ambientalisti e ha appunto sospeso l’ordinanza del governatore della provincia autonoma, Maurizio Fugatti. La sospensione non annulla la decisione di abbattimento ma soltanto la interrompe per poter poi, entro fine mese, deliberare nel merito da parte del suddetto tribunale. Lo stesso ministro dell’Ambiente Sergio Costa aveva poi interceduto presso gli apparati preposti statali per annullare una ordinanza, secondo lui, ritenuta “spropositata”. Non ci chiediamo assolutamente come si sia fatto a sospendere tale decisione ma ci chiediamo invece quali dati scientifici e di ricerca il Ministro e chi legifera abbia potuto avere come supporto immediato per tale decisione. Confermiamo il nostro appoggio a evitare situazioni cruente e magari a procedere a una cattura. Ma altrettanto confermiamo la nostra contrarietà a voler di nuovo offendere natura e specie stessa, con crociate disneyane senza sapere nulla di quanto accaduto, se non il lato emotivo che non danneggia soltanto la gestione ma anche e soprattutto la coesistenza stessa uomo-orso. Già da parte del ministro è stato deciso il nome di battesimo dell’orsa,”Gaia” appunto. Dopodiché, ormai viziati da tanta efficienza, attendiamo la data della relativa festa e magari di una visita: non all’orsa, ma ai due aggrediti di cui uno, il padre, rimarrà per anni sottoposto a cure per risanare ferite molto invalidanti e che si terrà per sempre.