Nuova Zelanda: il bando delle armi “d’assalto” funziona… alla grande!

Dopo il costoso e laborioso buyback e relativa messa al bando delle armi “d’assalto” in Nuova Zelanda, ha fatto notizia l’arresto di un appartenente a una gang che, guarda caso, ha puntato verso gli agenti di polizia proprio un Ar15

Avevano raccontato (in primis l’allora primo ministro Jacinda Ardern) ai cittadini neozelandesi che la messa al bando delle armi cosiddette “d’assalto” avrebbe impedito il verificarsi di una strage come quella avvenuta a Christchurch e che avrebbe contribuito alla sicurezza dei cittadini stessi. Sta di fatto che quanto accaduto pochi giorni or sono nei pressi di Glen Innes evidenzia qualcosina di più di una crepa nel ragionamento. In sostanza, un giovane ha iniziato a zigzagare con la propria auto e non si è fermato all’alt delle forze dell’ordine, dando il via a un inseguimento con tanto di elicottero e di convulse fasi di arresto dell’individuo. Il quale, guarda a volte la combinazione, oltre a essere sotto l’effetto di stupefacenti e a essere il membro della gang criminale degli head hunters, per non farsi mancare niente ha pensato bene di sciorinare all’indirizzo degli agenti e poi delle persone presenti un’arma da fuoco, che gli è poi stata strappata consentendone l’arresto. Guarda caso, l’arma in questione era una carabina “d’assalto” tipo Ar15, proprio di quelle che sono state tolte dalle mani dei cittadini onesti della Nuova Zelanda, ma evidentemente non da quelle dei criminali. La polizia ha reso noto che l’arma era corredata di “una grande quantità di munizioni all’interno del veicolo” e che la condotta del giovane ha integrato “una serie di eventi estremamente pericolosi che avrebbero potuto causare lesioni gravi o peggio”.

Che dire? Per fortuna le iniziative di buyback delle armi “d’assalto” funzionano così bene… siamo tutti più tranquilli! Disarmati, e contenti…