In una riunione col Ministero dell’Ambiente è scaturito l’impegno del Ministero stesso, alla presenza del ministro Pichetto Fratin e del Dirigente della Protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col, a trovare una soluzione per il trasferimento degli orsi in eccesso sul territorio Trentino. Il presidente della provincia, Maurizio Fugatti, accompagnato dall’assessore alla caccia e pesca Giulia Zanotelli, ha espresso soddisfazione per la decisione presa. Che, dice, potrà anche proseguire con la revisione del Pacobace (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali), onde far riconoscere al Trentino l’autonomia gestionale della popolazione di orsi. Nel frattempo le associazione animaliste sono di nuovo in subbuglio perché è stato trovato morto un altro orso sul ben noto monte Peller, nella zona dove morì Andrea Papi. Anche questo, come M62 trovato lo scorso aprile, molto decomposto, al punto tale da non poter stabilire con certezza la causa del decesso. Subito si è ri-scatenata la caccia all’illecito: onorevole Brambilla in testa, tutti denunciano ad alta voce che ci siano atti di bracconaggio, per “vendetta”, complice il fatto che, appunto, gli orsi morti sarebbero già due e “due indizi fanno una prova”.
Aldilà delle responsabilità, che saranno accertate, ci dispiace per loro ma la Natura non fa sconti. Crudeltà, sangue, aggressione ai più deboli, predazioni e, soprattutto, morte, fanno parte di quella Natura stessa che purtroppo è lontanissima dalla loro conoscenza. Che invece ruota tutta intorno a pietismo e sentimenti umani riversati nelle pellicce degli animali, purché belli e simpatici però. E grossi anche. Ma non finisce qui.
È balzata anche alla cronaca la notizia, data dallo stesso Fugatti, di essere stato messo sotto protezione per le minacce ricevute sia verso di lui direttamente, sia verso i suoi figli. Sempre in merito agli orsi. A questo punto l’onorevole Michela Vittoria Brambilla ha dichiarato che anche lei è stata sottoposta a scorta, sempre per minacce ricevute in seno al discorso orsi.
Siamo alla pazzia. Arriviamo a minacciare vite, figli, famigliari per le vicissitudini ursine che ormai, nonostante le tragedie di questi giorni, le guerre, le carestie, le alluvioni e tutti i disastri che costano migliaia di vittime, sono sempre su tutti i Tg, rotocalchi, notizie Google eccetera? Ma riusciamo a razionalizzare una scala di priorità e di valori? L’orso, o gli orsi, meritano così tanta considerazione più dei fatti sopraddetti? L’animalismo, tempo fa, l’abbiamo definito una nuova religione. Ci dobbiamo correggere: è una nuova idolatria, che vuole assolutamente sostituire gli animali come centro dell’universo, abbattendo gli umani. Sarà meglio vigilare, perché nel prossimo futuro determinate idolatrie, potrebbero far adottare qualunque mezzo per far “capire agli altri”.
Nel frattempo continua la lotteria sui possibili luoghi dell’eventuale trasferimento degli orsi del Casteller: si è parlato della Romania, quindi della Baviera, terra notoriamente amica degli orsi, visto che ha subito abbattuto Jj1 non appena ci ha messo il naso dentro. Oppure, in alternativa, la Giordania, il cui clima desertico ci sembra, a prima vista, un po’ diverso da quello tipico del Trentino. Tralasciando queste piccole questione tecniche, abbiamo letto che la provincia di Trento ha chiesto all’Ispra di poter usare pallettoni di gomma da sparare addosso ai lupi troppo confidenti che si avvicinano alle città, specialmente in Val di Fassa, Rendena e Cavedine/Bondone. Naturalmente con mezzi adoperati dai forestali. Gira che ti rigira, ci si sta avvicinando a quello più volte detto e scritto da noi: per mettere paura a lupi, e anche orsi aggiungiamo, le fucilate (ancorché di gomma) sono un mezzo altamente valido.