Si chiama R7 Mako la nuova polimerica a percussore lanciato presentata da Kimber per la difesa personale. Formato, ovviamente, ultracompatto, con lunghezza totale di 157 mm, altezza di 109 mm e spessore di 25mm, la canna è lunga 86 mm, in 9×19 mm, ha caricatore bifilare con capacità di 11 colpi, che possono diventare 13 con il pad maggiorato. Il fusto una ampia texture grippante e presenta comandi (sgancio caricatore, hold open) ambidestri. Lo scatto, denominato Performance carry trigger, vanta un peso di sgancio tra 2.200 e 3.000 grammi con una corsa particolarmente pulita e uno sgancio netto, presenta ovviamente sicura automatica integrata. Innovativa (anche se non inedita in assoluto) la soluzione per la chiusura geometrica a canna oscillante,che prevede uno zoccolo che protrude dalla parte posteriore della camera, andando a inserirsi in una apposita sede sul cielo del carrello. In questo modo, l’angolo necessario allo svincolo della canna è minimo, a favore della massima affidabilità di alimentazione; inoltre, così è possibile realizzare una finestra di espulsione esclusivamente laterale, in modo da impedire che i residui di sparo ed eventualmente i bossoli possano impattare contro il collimatore ottico. Già, perché la Mako è ovviamente Optic ready, ed è prevista la commercializzazione in versione “nuda” o in kit con micro-dot Crimson trace Cts-1500, in co-witness con le mire al trizio TruGlo compatibili con l’aftermarket Glock. Canna, carrello e inserto nel fusto sono in acciaio inox, con finitura nitrurata Fnc.
Negli Stati Uniti, sarà commercializzata a partire da 599 dollari. I prodotti Kimber sono commercializzati in Italia da Paganini.