La bozza di recepimento della direttiva europea contiene un elemento che può rappresentare la fine per l'agonismo del tiro in Italia
La bozza definitiva di recepimento della direttiva europea 2017/853, che sembra possa essere discussa dal Consiglio dei ministri questa sera stessa, contiene indubbiamente alcuni aspetti positivi per il nostro settore, primo fra tutti l'estensione del limite dei colpi nei caricatori a 10 per le armi lunghe e 20 per le armi corte. Molte delle cose che ci si attendeva che fossero inserite, come per esempio l'abolizione del limite alla commercializzazione delle armi corte in 9 parabellum, sono invece apparentemente (e inspiegabilmente) assenti, nonostante l'Italia sia ormai da decenni l'unico Paese in Europa ad avere siffatta limitazione. Ma l'aspetto più deleterio per tutto il settore, che impone di chiedere alla politica di FERMARE assolutamente l'approvazione di questa bozza, è contenuta nell'articolo 7: nell'originaria formulazione, in questo articolo si consentiva ai questori e ai prefetti di introdurre un limite al numero di munizioni acquistabili nell'arco di validità del porto d'armi; con la riformulazione eseguita (non si sa da chi), addirittura al posto di una facoltà per i questori si arriverebbe a un vero e proprio automatismo, del tutto svincolato da qualsiasi esigenza di sicurezza pubblica, arrivando così a una vera e propria incostituzionalità. Come si sia arrivati a questo punto è lecito domandarselo, dopo tutte le audizioni e i commenti espressi dai parlamentari sulla non attinenza di questo articolo rispetto al recepimento della direttiva. Per questo motivo si auspica che sia possibile NON discutere il recepimento questa sera e rinviare a settembre l'approvazione del documento, dopo le necessarie riflessioni.