L’agenzia di stampa Reuters ha pubblicato una notizia relativa alla possibile apertura, nell’immediato futuro, di una procedura di fallimento per Remington
L’agenzia di stampa Reuters ha pubblicato una notizia relativa alla possibile apertura, nell’immediato futuro, di una procedura di fallimento per Remington, il più grande produttore statunitense di armi. Secondo quanto è stato riferito nel comunicato, l’azienda ha avviato una procedura di accordo preventivo dopo il mancato pagamento di un suo debito con una banca creditrice. Sarebbe anche in atto una procedura di ristrutturzione del debito per un ammontare di 950 milioni di dollari. Remington, che fa parte del fondo di investimento Cerberus capital management Lp, è stata abbandonata da alcuni degli investitori del fondo dopo la sparatoria avvenuta nella scuola elementare di Sandy hook, in Connecticut, nella quale fu utilizzata una carabina Bushmaster (altro marchio del gruppo Remington, che comprende anche Barnes, Dpms, Aac, Marlin e altri). Il colpo di grazia sarebbe stato determinato dalla diminuzione delle vendite nell’ultimo anno (pari al 27 per cento, con un passivo operativo di 28 milioni di dollari), conseguenti alla cessata minaccia di restrizioni in materia di armi dopo l’elezione di Donal Trump. Tra le prossime sfide per il gruppo vi sarebbe la scadenza di un prestito di 550 milioni di dollari nel 2019 e la scadenza di 250 milioni in bond per il 2020, che infatti hanno subìto una considerevole svalutazione rispetto al valore nominale, risulando scambiati a 16 centesimi contro il valore di un dollaro.