Rendere obbligatorio il microstamping negli Stati di New York e Connecticut, potrebbe provocare la “fuga” di due delle più grandi e famose fabbriche d’armi a stelle e strisce, cioè Colt e Remington. Come è noto, il microstamping è quella tecnologia che dovrebbe consentire a un’arma di imprimere sul bossolo, prima dell’espulsione, informazioni univoche sulla provenienza, come marca, modello e matricola dell’arma che l’ha utilizzato. Altrettanto noto è che, finora, gli studi per rendere concreta questa tecnologia hanno dimostrato la sua inaffidabilità e, soprattutto, gli elevatissimi costi per applicarla a una produzione di serie. Per questo, il direttore esecutivo della Remington, Stephen Jackson, ha fatto notare che l’approvazione da parte dello Stato di un obbligo per le aziende armiere di dotare le armi prodotte della tecnologia microstamping potrebbe facilmente portare al trasferimento “armi e bagagli”, è il caso di dirlo, della Remington in uno Stato più a Sud e meno restrittivo in materia di armi. Il trasferimento, infatti, costerebbe comunque meno rispetto agli adeguamenti tecnologici richiesti dal microstamping. Con immediate e gravissime ripercussioni sui lavoratori della città di Ilion, come ha fatto notare il senatore dello Stato James Seward: “Stiamo parlando di un’azienda che ha opzioni per lavorare in altri Stati: perché dovrebbero restare in uno Stato ostile alla produzione di armi?”. In Connecticut, dove risiede la Colt, si parla di prendere misure simili. Secondo alcuni, la dichiarazione di Remington è un semplice bluff, ma Eric Pratt, portavoce di Gun owners of America, ha fatto notare che “le aziende, e quindi le industrie, si trasferiscono quando ritengono che il clima si sia fatto ostile per gli affari, come sta avvenendo per l’industria automobilistica”.
Rendere obbligatorio il microstamping negli Stati di New York e Connecticut, potrebbe provocare la “fuga” di due delle più grandi e famose fabbriche d’armi a stelle e strisce, cioè Colt e Remington