Rigoni Stern e la caccia, scoppia il (volgare) caso politico
Polemica in Veneto sulla figura di Mario Rigoni Stern, il noto scrittore e appassionato di natura (reduce dalla campagna di Russia, alla quale dedicò il famoso “Il sergente nella neve”), recentemente scomparso: a Venezia infatti, nella sede del Consiglio regionale del Veneto, è stata inaugurata la mostra multimediale «Omaggio a Mario Rigoni Stern, uomo, narratore e cacciatore». I grandi pannelli fotografici riproducono immagini dell’altopiano, le foto personali del…
Polemica in Veneto sulla figura di Mario Rigoni Stern, il noto scrittore e
appassionato di natura (reduce dalla campagna di Russia, alla quale dedicò il
famoso “Il sergente nella neve”), recentemente scomparso: a Venezia infatti,
nella sede del Consiglio regionale del Veneto, è stata inaugurata la mostra
multimediale «Omaggio a Mario Rigoni Stern, uomo, narratore e cacciatore». I
grandi pannelli fotografici riproducono immagini dell’altopiano, le foto
personali dello scrittore veneto donate dalla famiglia, i brani delle sue
pagine e il video che ripropone spezzoni di interviste di Rigoni Stern degli
anni Sessanta e Settanta. «I boschi, gli animali, la montagna sono i grandi
protagonisti dell’esperienza umana e letteraria di Mario Rigoni Stern», ha
sottolineato il presidente del Consiglio regionale Marino Finozzi rendendo
omaggio «al grande veneto, grande scrittore e appassionato di caccia» scomparso
un anno e mezzo fa. «Con questa mostra», ha spiegato l’assessore alla caccia
Elena Donazzan, «la Regione Veneto rende omaggio a un grande veneto della
letteratura italiana e a un “testimonial” della tradizione veneta della
caccia». A queste dichiarazioni hanno fatto da contraltare Giovanni Gallo,
capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, e Claudio Rizzato,
consigliere: «Non sappiamo con quale logica sia stata allestita questa mostra
dedicata a Mario Rigoni Stern: certo che, aggirandoci negli androni di palazzo
Ferro-Fini e osservando i grandi pannelli in esposizione, appare evidente
l’intento di strumentalizzare l’evento per pubblicizzare la caccia. Si rischia
in questo modo di banalizzare il messaggio di quest’uomo di cultura che è stato
grande cantore della montagna e della natura, animato da un amore infinito per
la vita e per i suoi valori più alti».
«Rigoni Stern», concludono Gallo e Rizzato «aveva una concezione della caccia
esattamente opposta rispetto a quella distruttiva che viene propinata da chi
governa il Veneto. Un maggior rispetto per uno dei più grandi scrittori
italiani non avrebbe fatto male». Non farebbe male neppure, aggiungiamo noi,
evitare di tirare per la giacchetta il fu Rigoni Stern per il solito mercato
delle vacche della politica…