Sardegna: cacciatori contro il nuovo calendario

Il Comitato regionale faunistico ha dato vita a un calendario venatorio a dir poco vergognoso. La caccia riprenderà normalmente il 26 dicembre, ma, per tordo bottaccio, beccaccino e beccaccia terminerà l’8 gennaio. Tutto invariato invece per le restanti specie (almeno così sembra) unica novità l’eliminazione della giornata del 6 gennaio da quelle consentite per lo svolgimento dell’esercizio venatorio. Prennunciate decise azioni di lotta e una manifestazione a Cagliari il 12 gennaio.

Il Comitato faunistico regionale sardo ha dato vita a un calendario venatorio che ha dell'incredibile. La caccia riprende normalmente il 26 dicembre, ma, per tre specie molto care ai sardi, tordo bottaccio, beccaccino e beccaccia, terminerà l’8 gennaio. 

L’assenza dell’assessore regionale alla difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi (Udc) già nelle sedute precedenti del Comitato aveva fatto ben capire che l’attività venatoria non fosse tra i suoi “pensieri” principali, ma nessuno si aspettava un simile "abbandono".

È stata soppressa anche la giornata del 6 gennaio contro una giornata di caccia al cinghiale in più, prevista per lunedì 30 gennaio 2012, concessa perché i cinghiali stanno causando troppi danni all’agricoltura e in termini di incidenti stradali.

I cacciatori sardi organizzano una giornata di protesta giovedì 12 gennaio 2012 a Cagliari, presso l’assessorato regionale all’Ambiente; in quell'occasione sarà convocata una conferenza stampa dove saranno illustrate le prossime azioni.
Si parla di riconsegnare le schede elettorali; presentare un ricorso al Tar contro il nuovo calendario venatorio; promuovere una un'azione legale collettiva, una Class action contro la Regione Sardegna, in quanto i cacciatori hanno pagato le concessioni perché consapevoli di poter andare a caccia fino al 31 gennaio 2012, diritto che è stato soppresso con il nuovo calendario.