Famoso per aver interpretato il sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket, è stato eroe di guerra dei marine in Vietnam. Ha recitato in oltre 60 film
R. Lee Ermey (“The Gunny”) è scomparso ieri per complicazioni a seguito di polmonite. Una presenza costante allo Shot show negli stand di Glock e Sog, notissimo nel settore armiero, è stato un marine e un attore che ha interpretato molti personaggi iconici e indelebili in film che vivranno per sempre. Gli amici riferiscono che ha fatto soprattutto grandi cose disinteressatamente a favore di molti uomini e donne in uniforme. Il “vero” R. Lee Ermey era un uomo di famiglia e un'anima gentile. Era generoso con tutti quelli che lo circondavano.
Nato a Emporia (Kansas) nel 1944, ex drill instructor (grado comparabile al sergente istruttore ma inquadrato diversamente) dei marine degli Stati Uniti, nel 1968 ha prestato servizio in Vietnam per 14 mesi nel 17º gruppo di supporto dell'aviazione dei Marines e da qui è stato mandato in missione per due volte a Okinawa, in Giappone. Queste operazioni gli valsero la promozione a "staff sergeant", ma alcune ferite riportate nel corso delle stesse ne causarono il congedo per motivi medici nel 1972. Tra le numerose onorificenze ricevute, compare la promozione onorifica a "gunnery sergeant" concessagli il 17 maggio 2002 dai marine per i servizi resi, primo nella storia del corpo a riceverla dopo il congedo.
Ha recitato in oltre sessanta film, interpretando ruoli autoritari, come il sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, il sindaco Tilman nel film di Alan Parker Mississippi burning, il capo ufficio Frank Martin di Willard il paranoico e il sadico sceriffo Hoyt del remake del 2003 di Non aprite quella porta.
Candidato in carriera al Golden globe, ha condotto un programma su History channel chiamato Mail call, in cui rispondeva a quesiti di ambito militare posti dai suoi telespettatori.