Sì al commercio dell’avorio per la Cina
Il Cites, l’organo delle Nazioni Unite che vigila sugli scambi di fauna e flora a rischio estinzione, ha autorizzato la Cina all’acquisto di avorio da Paesi africani, purché le autorità di Pechino possano esibire idonea documentazione per la tracciabilità del prezioso materiale. La Cina quindi potrà acquistare circa 150 tonnellate di avorio da Sudafrica, Namibia, Zimbabwe e Botswana, proveniente da stock preesistenti di animali deceduti per morte naturale, oltre a q…
Il Cites, l’organo delle Nazioni Unite che vigila sugli scambi di fauna e flora
a rischio estinzione, ha autorizzato la Cina all’acquisto di avorio da Paesi
africani, purché le autorità di Pechino possano esibire idonea documentazione
per la tracciabilità del prezioso materiale. La Cina quindi potrà acquistare
circa 150 tonnellate di avorio da Sudafrica, Namibia, Zimbabwe e Botswana,
proveniente da stock preesistenti di animali deceduti per morte naturale, oltre
a quello raccolto fino al febbraio 2007, anno in cui è stata imposta una
moratoria per nove anni. L’avorio potrà essere venduto esclusivamente in stock
unici, ovvero non al dettaglio e non potrà essere rivenduto all’estero, ma solo
per il mercato interno. Alcune organizzazioni non governative, tra le quali
l’Agenzia per la tutela dell’ambiente (Eia), hanno protestato in merito alla
decisione, affermando che favorirà l’uccisione di elefanti e il traffico
illegale.