Sit-in contro il ddl Orsi
«Si tratta di un ritorno indietro di mezzo secolo. Il ddl Orsi sulla caccia è una proposta indecente che va assolutamente fermata perché mira a distruggere la fauna selvatica e che se venisse approvato introdurrebbe una totale liberalizzazione della caccia nel nostro Paese». Lo ha dichiarato la portavoce nazionale dei Verdi ed esponente di Sinistra e Libertà, Grazia Francescato, nel corso di un sit-in davanti a Palazzo Madama contro il provvedimento del senatore del P…
«Si tratta di un ritorno indietro di mezzo secolo. Il ddl Orsi sulla caccia è
una proposta indecente che va assolutamente fermata perché mira a distruggere
la fauna selvatica e che se venisse approvato introdurrebbe una totale
liberalizzazione della caccia nel nostro Paese». Lo ha dichiarato la portavoce
nazionale dei Verdi ed esponente di Sinistra e Libertà, Grazia Francescato, nel
corso di un sit-in davanti a Palazzo Madama contro il provvedimento del
senatore del Pdl, Franco Orsi. Oltre a molti esponenti dei Verdi-Sinistra e
Liberta’, tra cui Loredana De Petris, e Paolo Cento, al sit-in c’erano anche
Bruno Mellano, presidente dei Radicali italiani, e Donatella Poretti, senatrice
radicale eletta nelle liste del Pd, che ha preannunciato ”un duro
ostruzionismo in Senato”. Il provvedimento di Orsi presenta, tra l’altro,
«marcati profili di incostituzionalità perché mira a cancellare il principio
secondo cui la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato», ha
detto Loredana De Petris del Coordinamento nazionale dei Sole che ride: «la
proposta Orsi elimina il divieto di caccia nelle aree percorse dal fuoco, una
vera e propria istigazione a delinquere. Permette di cacciare nei boschi
demaniali, prolunga gli orari di caccia e arriva a mettere in mano i fucili ai
sedicenni”. La richiesta dei Verdi è di «bloccare immediatamente l’iter di
questo disegno di legge che non è emendabile». «Noi», concludono Francescato e
De Petris, «continueremo la mobilitazione affinché il nostro Paese non
precipiti nella violazione delle direttive comunitarie».