Swiss arms Sport Europe calibro .223 Remington

Vai alla galleria delle fotoNel febbraio 1983, il governo svizzero ufficializzò l’adozione del nuovo fucile d’assalto Sig Sg 550 che, però, non entrò subito in produzione. Occorsero altri sette anni di studi e collaudi da parte dell’esercito svizzero prima di giungere alla versione definitiva, approvata nel 1990: da allora sono stati prodotti oltre 600.000 esemplari, destinati a equipaggiare il soldato elvetico il quale, lo ricordiamo, ogni anno è te… [

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] Nel febbraio 1983, il governo svizzero ufficializzò l’adozione del nuovo fucile d’assalto Sig Sg 550 che, però, non entrò subito in produzione. Occorsero altri sette anni di studi e collaudi da parte dell’esercito svizzero prima di giungere alla versione definitiva, approvata nel 1990: da allora sono stati prodotti oltre 600.000 esemplari, destinati a equipaggiare il soldato elvetico il quale, lo ricordiamo, ogni anno è tenuto a effettuare una serie di addestramenti per non perdere la dimestichezza con l’arma ed essere sempre pronto in caso di un’eventuale guerra. Gli addestramenti prevedono tiri obbligatori a 300 metri, e chi non ottiene un punteggio minimo deve pagare di tasca propria le munizioni! Questo la dice lunga sui requisiti richiesti all’ arma in fatto di accuratezza. La ricerca della massima precisione ha portato a realizzare un’arma destinata prima al tiro e poi all’impiego bellico, il tutto abbinato a una cartuccia specifica, fuori dagli standard Nato (il calibro svizzero, infatti, è 5,6×45 mm e non 5,56×45 mm come per i Paesi appartenenti all’alleanza atlantica). La versione civile di questo gioiello si chiama Sport Europe. Soluzioni meccaniche La carabina Sport Europe, come la versione militare da cui deriva, si ispira in massima parte al fucile d’assalto Sig 540. Facendo tesoro delle esperienze passate, la Sig (oggi Swiss arms) è riuscita a ridurre il numero complessivo dei pezzi: solo 174, contro i quasi 200 del precedente modello. Inoltre, sono stati rivisti e riprogettati numerosi elementi per rendere l’arma più efficiente e le vibrazioni della canna più armoniche, garantendo così il massimo della precisione. Una delle principali modifiche apportate sta nel sistema di presa di gas: invece di realizzare un semplice condotto destinato a mettere in comunicazione la canna con la camera di espansione (come nella quasi totalità dei fucili d’assalto a presa di gas indiretta), nello Sport Europe i gas vengono convogliati in un condotto inclinato di 45 gradi, ricavato all’interno della testa del pistone dei gas. Pertanto i gas prelevati, invece di dilatarsi e spingere all’indietro il pistone, attraversano la testa di quest’ultimo e vanno a spingere direttamente contro la piastrina del sistema di regolazione dei gas. Non potendo spingere fuori dalla parte anteriore il tappo della valvola, sono costretti a espandersi verso la parte posteriore, facendo arretrare il pistone. Con l’arretramento, però, il foro di presa gas e il condotto inclinato a 45 gradi del pistone non sono più allineati, di conseguenza il passaggio dei gas viene interrotto per un breve momento, sufficiente a far lasciare la canna al proiettile. Questa soluzione, innovativa e valida, ha il vantaggio di impiegare solo la quantità minima di gas necessari per il riarmo e consente il funzionamento anche con l’ arma sommersa o, comunque, piena d’acqua, il che non si può dire di altre realizzazioni più note e celebrate. Il pistone è del tipo a corsa lunga, vincolato al portaotturatore per mezzo della manetta di armamento. L’otturatore vero e proprio è vincolato all’azione in fase di chiusura da due alette frontali, che si disimpegnano con una breve rotazione comandata dal portaotturatore. La molla di riarmo, invece di essere posizionata dietro al portaotturatore, è avvolta intorno al pistone dei gas. Quindi, non è il portaotturatore che viene spinto da una molla per effettuare la chiusura, ma è il pistone dei gas che trascina in avanti l’otturatore. Tutto ciò si traduce in un movimento più fluido e omogeneo in fase di chiusura. La valvola di regolazione di presa gas è dotata di due posizioni: una destinata all’uso normale e una per l’impiego di emergenza, quando i depositi di residui carboniosi vanno a compromettere il normale funzionamento dell’arma. La valvola viene regolata manualmente oppure ci si può aiutare con la punta di un proiettile. Il castello è realizzato in due gusci di lamiera stampata vincolati da due perni, uno anteriore sotto alla camera di scoppio e uno dietro all’ impugnatura. Si ispira a quello del vecchio modello 540, ma rispetto a quest’ ultimo è stato rinforzato notevolmente: in particolare, è stata curata la zona del bocchettone del caricatore e della piastra di fine corsa del portaotturatore. La sicura è costituita da una leva ambidestra posta sui due lati del castello e azionabile comodamente dal pollice della mano che impugna. Per l’utilizzo in climi rigidi (quindi indossando i guanti), il ponticello può essere ribaltato su un lato. Completa la dotazione dei comandi una piccola leva dell’hold open, presente sul lato sinistro del castello. La finestra di scorrimento della manetta di armamento è protetta da due appendici in gomma, che permettono lo scorrimento del comando, ma impediscono l’ingresso di materiale estraneo. La Swiss arms ha lavorato molto sulla canna e ha introdotto soluzioni innovative per migliorare la precisione senza dover ritoccare le quote della camera di scoppio, che devono comunque rispondere a specifiche militari: sufficientemente larghe per accettare munizioni anche leggermente deformate e, comunque, garantire sempre una perfetta chiusura. L’azienda, invece di forgiare le canne in barre e successivamente realizzare la camera di scoppio, pratica foratura e camera di scoppio contemporaneamente, eliminando alla fonte il problema del corretto allineamento. La rigatura ha sei principi ad andamento destrorso con un passo di 1:10 pollici (250 mm). Il passo di rigatura si discosta dalla versione militare, ma è più idoneo all’impiego civile, risultando sufficientemente corto da stabilizzare palle di 69 grani match, normalmente utilizzate per il tiro. Con passi di rigatura più lunghi, nell’ordine di 1:12” (305 mm), si dovrebbe optare per palle di 52 grani più sensibili al vento laterale e meno idonee per il tiro a lunga distanza. Esternamente, la canna è di tipo pesante e la camera di scoppio ha un diametro di ben 28 mm, spessore che aiuta a disperdere efficacemente il calore. Rispetto alla controparte militare, la canna è sprovvista degli ingrossamenti anulari in volata per il tiro di granate anticarro e antiuomo. Gli organi di mira consistono in una diottra a tamburo molto simile a quella impiegata nelle armi della Heckler & Koch. Il primo riferimento, tarato a 100 metri, è costituito da una tacca a “V” di tipo aperto, considerata da combattimento, mentre i successivi tre riferimenti (per 200, 300 e 400 metri) sono del tipo a diottra e si accoppiano perfettamente con un mirino a palo protetto da tunnel. Il tamburo può essere regolato micrometricamente in elevazione e derivazione. Ruotando il tamburo di uno scatto si ottiene uno scostamento di un moa, pari a 25,4 millimetri a 100 metri. È anche possibile fissare sulla parte superiore del castello un attacco dedicato, per l’installazione di un’ottica di puntamento. Il calcio è identico a quello adottato sul fucile d’assalto svizzero, solo che per motivi di catalogazione non è ribaltabile sul lato destro. A parte questo dettaglio, tutto il resto è identico. È realizzato in polimeri ad alta resistenza, la cui formula a tutt’oggi è rigorosamente segreta. La struttura, molto solida, ha dovuto sopportare test durissimi, come sparare 600 granate anticarro con il calcio appoggiato sul cemento e risultare perfettamente integro e privo di giochi. Nella parte posteriore è applicato un calciolo lavorato con una serie di nervature orizzontali per aumentare il grip sulla spalla del tiratore. È possibile fissare un appoggiaguancia, sempre in polimeri, sulla parte superiore del calcio, che aiuta a trovare la posizione più corretta nel tiro con l’ottica. L’arma è anche dotata di un bipiede in lamiera stampata, alloggiato in un’apposita sede sotto l’astina. Pertanto, in posizione di riposo non interferisce minimamente sulla corretta impugnatura. Inoltre, invece di essere montato su un perno come nei precedenti fucili realizzati dalla Sig, è montato su una slitta che consente grande stabilità durante il tiro in posizione prona e la quasi totale assenza di vibrazioni. Unico neo: l’altezza rilevante, resasi necessaria a causa delle dimensioni del caricatore standard (20 o 30 colpi). Per la prova di tiro abbiamo utilizzato una serie di munizioni ricaricate con bossoli e inneschi Magtech, mentre come proiettili abbiamo impiegato palle Sierra di 55 grs Fmj spinte da 25,2 grs di Vihtavuori N140 e palle di 69 grs Hpbt match con 25,4 grs di sempre di N140. Dopo una taratura di massima, abbiamo effettuato un paio di rosate di cinque colpi alla distanza di 100 metri con le palle di 55 grani Fmj ottenendo una rosata di 27 mm, un risultato di tutto rispetto, merito della canna molto pesante, ma anche del particolare sistema di presa di gas che riduce notevolmente le vibrazioni durante il tiro. La dose, anche se considerata minima dal manuale Vihtavuori, non ha dato problemi nel riarmo e tutti i bossoli sono stati proiettati a una distanza di circa tre metri dall’arma, in un un’area di mezzo metro di diametro. Stranamente, alcuni risultavano ammaccati, mentre altri erano intonsi e ottimi per essere nuovamente ricaricati. Come seconda prova, siamo passati alle palle match di 69 grani. In questo caso, la carica si poneva a metà tra il minimo e il massimo contemplato dal manuale di ricarica Vihtavuori. Nonostante ciò, durante la fase di ricarica, quando si affondava la palla dentro il bossolo si sentiva la polvere scricchiolare, indice di parziale compressione. Dopo aver posizionato un nuovo bersaglio, abbiamo sparato in posizione sdraiata avvalendoci del bipiede in dotazione all’arma, che peraltro si è dimostrato estremamente stabile. I risultati sono stati lusinghieri: abbiamo ottenuto una rosata di 17 mm e ben quattro colpi sono finiti nello stesso foro, mentre il quinto risulta leggermente strappato sulla destra. Merito anche degli organi di mira, concepiti più per il Tiro a segno che per il combattimento. Più che soddisfatti, siamo passati alle munizioni commerciali e abbiamo voluto utilizzare cartucce un po’ alternative rispetto al solito, ovvero le Fiocchi semiblindate con palla frangibile (Sjprn) di 24 grani e innesco leadless. Per la verità eravamo alquanto scettici in proposito, in quanto non tutte le carabine semiautomatiche riarmano con questo tipo di munizioni. Ci siamo dovuti ricredere: con la Sport Europe non abbiamo avuto il minimo malfunzionamento, il ciclo di riarmo è avvenuto senza esitazioni e senza necessità di spostare la valvola di presa di gas nella posizione più chiusa. Considerato il tipo di proiettile, abbiamo avuto risultati di tutto rispetto, piazzando cinque colpi in 45 millimetri (ma togliendo il colpo peggiore la rosata si dimezza a soli 23). Lo scatto della carabina svizzera ha una corsa piuttosto corta e totalmente priva di collasso di retroscatto. In compenso, il peso di sgancio è pari a ben 2.200 grammi, ma d’altronde si tratta di un’arma militare, anche se con una spiccata vocazione per il tiro. In conclusione, possiamo affermare che tra le armi semiautomatiche di derivazione militare, la Swiss arms Sport Europe calibro .223 Remington è una delle più precise. Unico neo, che a nostro avviso deve essere sottolineato, è il peso consistente, specialmente se paragonato a quello delle altre armi. Ma per avere un’arma con meccanica tutta in acciaio e canna bull barrel bisogna pagare qualche scotto. Tra l’altro, ricordiamo che la canna della versione destinata al mercato civile ha un diametro quasi doppio rispetto a quella impiegata sulla versione militare e ciò non può che influire positivamente sulle prestazioni balistiche. [

] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di agosto 2005. [

] Produttore: San Swiss arms Ag, Industrieplatz, 8212 Neuhausen am Rheinfall, Svizzera, tel. 00.41.52.67.46.565, fax 00.41.52.67.46.418, www.sigarms.ch, info@swissarms.ch Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it, email@bignami.it Modello: Sport Europe Destinazione d’uso: Tiro a segno Tipo: carabina semiautomatica Calibro: .223 Remington Funzionamento: chiusura stabile a due tenoni con presa di gas indiretta Canna: lunga 498 mm, rigatura a sei principi ad andamento destrorso con passo di 1:10” (250 mm) Percussione: cane interno Alimentazione: caricatore amovibile bifilare in plastica di 5 colpi Estrattore: a unghia posto sul lato destro dell’otturatore Espulsione: a lama solidale al castello Mire: diottra a tamburo con quattro aperture regolabile in altezza e derivazione, mirino a palo protetto da tunnel Scatto: diretto, peso di sgancio 2.200 grammi circa Sicure: manuale a leva sul castello Calciatura: in polimeri ad alta resistenza Peso: 3.850 grammi Lunghezza totale: 968 mm Materiali: acciaio al carbonio, polimeri Finitura: parti in acciaio fosfatate grigie, parti in plastica nere Numero del Catalogo nazionale: 14.505 (arma da caccia) Prezzo: 2.370 euro, Iva inclusa