Toscana verso una nuova legge sulla caccia
Prima della fine della legislatura, la regione Toscana vuol portare in porto la legge sulla caccia a prescindere da quello che si sta muovendo a livello nazionale su questo fronte. La Commissione agricoltura ha esaminato, nel corso di una lunga seduta, i molti emendamenti presentati e nella prossima riunione del 20 gennaio conta di concludere l’iter dell’approvazione, per poi passare la parola all’aula del Consiglio regionale che, se non ci saranno intoppi, dovrebb…
Prima della fine della legislatura, la regione Toscana vuol portare in porto la
legge sulla caccia a prescindere da quello che si sta muovendo a livello
nazionale su questo fronte. La Commissione agricoltura ha esaminato, nel corso
di una lunga seduta, i molti emendamenti presentati e nella prossima riunione
del 20 gennaio conta di concludere l’iter dell’approvazione, per poi passare la
parola all’aula del Consiglio regionale che, se non ci saranno intoppi,
dovrebbe licenziare il testo nelle sedute del 26 e 27 di questo mese. «La
riforma della legge sulla caccia», ha sottolineato il vice presidente della
commissione Virgilio Simonti (Pd), «rappresenta indubbiamente uno dei
provvedimenti qualificanti della legislatura, atteso da tempo per rilanciare da
un lato il modello toscano dell’attività venatoria, fatto di sostenibilità,
tutela del territorio, conservazione e protezione degli habitat naturali,
dall’altro per venire incontro alle legittime esigenze del mondo agricolo circa
un efficace contrasto al dilagare di specie come cinghiali e ungulati in
genere, numericamente esplosi negli anni e fonte di consistenti danni a
coltivazioni e raccolti». A esprimere soddisfazione per il lavoro svolto, sono
tutti i consiglieri Pd presenti in Commissione agricoltura. «Il lavoro fatto»,
ha dichiarato Nicola Danti, «ci consegna un provvedimento che garantisce uno
sviluppo equilibrato dell’attività venatoria in Toscana e offre gli strumenti a
province e Atc per poter governare efficacemente il controllo della fauna
selvatica finalizzato a tutelare la conservazione delle specie e il permanere
dell’attività agricola». Mauro Ricci tiene ad evidenziare le differenze della
legge toscana rispetto agli scenari oggetto di discussione in Parlamento: «Le
modifiche che saranno apportate, sia alla legge sulla caccia sia a quella del
calendario venatorio, rinnovano quel modello toscano di coesistenza pacifica
tra attività venatoria, tutela dell’ambiente e fruibilità pubblica dei boschi e
degli spazi rurali. Un modello certamente lontano anni luce dalla deregulation
che le istanze leghiste vorrebbero imporre a livello nazionale con la
conseguenza di ricostruire una contrapposizione tra ambientalisti, cacciatori,
cittadini, di cui, francamente, non si sente proprio la necessità» ha concluso
il consigliere Pd.