Nell’ambito del processo sulla strage perpetrata quasi un anno fa nel quartiere romano di Fidene da Claudio Campiti, con un’arma sottratta al Tsn di Roma, il giudice dell’udienza preliminare Roberto Saulino ha sciolto la riserva in merito alla richiesta avanzata dalle 22 parti civili, ammettendo la citazione in giudizio per il risarcimento del danno, oltre al Tsn di Roma stesso, anche dei tre organismi preposti alla vigilanza sull’attività delle sezioni: ministero dell’Interno, ministero della Difesa e Unione italiana Tiro a segno. Nel dispositivo si legge che la decisione è stata presa per “il titolo di responsabilità consistente in una omessa o incongrua attivazione, da parte degli enti sopra menzionati, dei poteri di vigilanza sull’esercizio di un’attività intrinsecamente pericolosa, discende, nella prospettazione offerta dalle parti civili, dalle normative analiticamente dalle stesse richiamate e dai più recenti approdi della giurisprudenza di legittimità”. Le responsabilità in merito dovranno essere accertate o smentite in dibattimento, la prossima udienza è fissata per il 16 novembre.