Il primo ministro canadese l’anno scorso ha dichiarato guerra ai black rifle ma, a quanto pare, non è necessario avere un Ar per fare morti
Non è ancora chiaro se si tratti di un attentato terroristico, vista anche la concomitanza con gli atti appena avvenuti in Francia, o semplicemente l’exploit di un folle. Sta di fatto che la notte di Halloween si è tinta di sangue vero a Quebec city, dove un soggetto dell’età di circa vent’anni ha ucciso almeno due persone e ferite gravemente altre cinque a colpi di spada. L’uomo è stato successivamente arrestato e, a seconda delle fonti, è stato indicato come “vestito con abiti medioevali” o “da samurai”. Di certo c’è che un travestimento siffatto, proprio nella notte di Halloween (nella quale nei Paesi di cultura anglosassone si usa indossare costumi simili a quelli di carnevale), avrebbe consentito al folle di portare con sé la spada senza destare particolari sospetti, fino al tragico epilogo.
Nella sua tragicità, l’atto appena avvenuto non fa che confermare purtroppo che le misure di tipo demagogico messe in atto dal primo ministro Justin Trudeau contro migliaia di modelli di armi da fuoco pochi mesi or sono, hanno la medesima efficacia rispetto alla sicurezza dei cittadini di chi continua a guardare il dito anziché la luna che viene indicata. La sicurezza dei cittadini purtroppo è legata solo in modo estremamente relativo allo strumento che il pazzo o criminale o terrorista di turno decide di impiegare, ed è invece sugli autori del gesto che occorre soffermarsi, per capire da dove sia stato originato il disagio mentale e come prevenirlo. La parola d’ordine dei nostri tempi è “inclusività”, ma al di là delle “inclusioni” di facciata che riguardano il colore della pelle o l’orientamento sessuale, è un dato di fatto che ci si sta portando sempre più velocemente, soprattutto nei Paesi più industrializzati del continente americano (ma non solo) su una società che già in età scolare diventa sempre più competitiva ma nella quale, per altri versi, non esiste alternativa a chi non abbia velocità, grinta, aggressività, bellezza sufficienti agli standard, che rimanere emarginati. Questo ovviamente non può essere un motivo valido per fornire una giustificazione a questi atti, ma deve, invece, costituire un campanello d’allarme per iniziare quantomeno a capire dove occorra intervenire.