Riceviamo e pubblichiamo:
Come consueto in vista degli appuntamenti elettorali, Unarmi pubblica un resoconto delle posizioni dei partiti sulla detenzione legale di armi. La turbolenza della legislatura conclusa e le sfide che dobbiamo affrontare sia in ambito nazionale che internazionale rendono particolarmente auspicabile che i detentori legali di armi italiani, nell’ambito delle valutazioni complessive che li porteranno a decidere a chi affidare il proprio voto, siano ben consapevoli delle posizioni dei partiti in corsa sui temi ed i diritti che li riguardano.
Ulteriore problematica sarà la riduzione dei parlamentari, che, anche per effetto della legge elettorale, incrementando la presenza relativa dei politici di maggior influenza (spesso puramente autoreferenziale) all’interno dei partiti comporterà l’aumento di coloro che per motivi interni si sono guadagnati un collegio sicuro a scapito delle posizioni più libere. La composizione dei gruppi parlamentari sarà quindi per lo più un complesso di figure mediamente ben poco sensibili alle problematiche delicate e complesse come le nostre, le quali richiedono peraltro notevoli competenze per poter essere affrontate in maniera utile. A maggior ragione, quindi, ci auspichiamo una composizione del prossimo Parlamento che veda ridotte al minimo le posizioni a noi ostili.
Nei cinque anni trascorsi il possesso legale di armi è diventato fronte di scontro aperto, portando ad una triste spaccatura e polarizzazione delle forze politiche che ne hanno fatto terreno di propaganda. Anche per questo motivo l’Unarmi non può astenersi dal riportare alla memoria, con una specifica campagna social avviata nei giorni scorsi, le posizioni più nettamente anti-armi o anti-caccia espresse dai principali rappresentanti dei partiti politici in gara quando non direttamente dagli organi di comunicazione ufficiali dei partiti stessi.
Siamo ben consapevoli del fatto che, specie in un momento storico complesso come quello che stiamo vivendo, la tutela del possesso legale di armi a molti elettori sembrerà di secondaria influenza rispetto ad altri temi. Ma il compito della nostra associazione, che nella sua definizione rigorosamente apartitica solo di questo si occupa e non può in alcun caso sconfinare verso altre tematiche, rimane quello di evidenziare agli elettori italiani la posizione delle forze politiche verso questi particolari Diritti, che continuiamo a considerare uno degli indicatori principali del livello di libertà nei paesi civili.