Luigi Moretti riceve la cittadinanza onoraria nella mattina che precede la tradizionale cena per il Trofeo Paolo Benelli (mille invitati!). E anche una tavola rotonda sul design con relatori d’eccezione
Benelli è il più classico dei fiori all’occhiello. Un’azienda che ogni sindaco vorrebbe avere sul territorio del proprio comune. A Urbino i rapporti con le amministrazioni non sono stati sempre idilliaci: si sa, i prodotti di Benelli non sono proprio politicamente corretti… Ma l’attuale sindaco Maurizio Gambini, spalleggiato dal consigliere Elisabetta Foschi, hanno saputo e potuto andare oltre. E finalmente hanno consegnato al presidente di Benelli armi, Luigi Moretti, vertice dell’azienda da 34 anni, un tangibile segnale di stima: la cittadinanza ad honorem. Per aver saputo “abbinare l’innovazione tecnologica e l’alta qualità della produzione manifatturiera con la sincera attenzione alla promozione della cultura, la conservazione del patrimonio artistico e la sensibilità per il sociale”. Moretti ha ricambiato subito con la tradizionale cena per il Trofeo Paolo Benelli estesa a oltre mille invitati in occasione del cinquantesimo anniversario dell’azienda.
E, prima, una tavola rotonda sul design e sul bello, con illustri relatori: Gastone Bertozzini, patròn di Tvs, il semiologo Paolo Fabbri, la giornalista di moda Lucia Serlenga, il critico d’arte Philippe Daverio, l’architetto Marco Gaudenzi, designer dei fucili Benelli. Appurato che Benelli è un “centro del design italiano” e che i suoi fucili sono “sublimazione di un effetto estetico che deve corrispondere al suo significato”, come ha detto Daverio, i tanti ospiti della serata hanno potuto visitare lo stabilimento recentemente ingrandito e tirato a lucido per l’occasione e comprendere un po’ d’industria 4.0. A fine serata hanno anche ricevuto il libro, scritto da Mauro Milli, che racconta i cinquant’anni e ne indaga origine e sviluppo, tracciandone le specificità attraverso i profili di quanti hanno contribuito al mito Benelli.