Usa: corsa all’acquisto di armi

Impennata mai vista nelle vendite di armi negli Stati Uniti: la causa è da ricercarsi nella paura per gli aspetti collaterali della pandemia di Coronavirus

Lunghe code davanti alle armerie, in attesa di poter acquistare armi, in particolare “black rifle” e pistole. Così il popolo americano reagisce alla prima diffusione sul proprio territorio della pandemia di Coronavirus. Ovviamente non per “sparare al virus”, bensì da un lato per tutelarsi dalla temuta esplosione della criminalità conseguente alla crisi finanziaria collegata all’epidemia, dall’altro nel timore di limitazioni o sospensioni dei diritti costituzionali.

Secondo i dati diffusi da ammo.com, un sito per la vendita on-line di munizioni, le vendite sono aumentate del 68 per cento nel periodo tra il 23 febbraio e il 4 marzo, rispetto agli 11 giorni precedenti. In Carolina del Nord e Georgia, gli Stati nei quali le vendite di armi hanno avuto il maggior picco, l’aumento è stato rispettivamente del 179 e del 169 per cento, ma aumenti consistenti si sono verificati anche in Pennsylvania, Texas, Florida, Illinois e New York.

Le vendite di armi hanno avuto una impennata anche nei luoghi nei quali si sono verificati i primi focolai del virus, cioè lo Stato di Washington e la California, in tal caso a “muovere l’economia” sono stati prevalentemente gli americani di origini asiatiche, spaventati dalla possibilità di aggressioni xenofobe e razziste contro le loro famiglie, considerando che l’origine del virus è la Cina.