Come è accaduto in altre campagne del passato, anche con la fine della missione in Afghanistan gli Stati Uniti si ritroveranno a fare i conti con materiali bellici di ogni tipo presenti in “zona operazioni”, che potrebbe essere troppo costoso rimpatriare. Secondo quanto riportato dal Washington post, il Pentagono ha previsto di abbandonare armi, equipaggiamenti e materiali per un controvalore di 7 miliardi di dollari. Il punto è, però, che tutto questo enorme surplus di “roba” non sarà lasciato intatto nelle mani delle forze di sicurezza afghane, perché i militari Usa giudicano troppo elevato il rischio che se ne possano impadronire i talebani. Quindi? Tutti i materiali saranno letteralmente “rottamati”, nel senso che ogni elemento di equipaggiamento, ogni veicolo, ogni arma sarà smontato e reso inutilizzabile, lasciando sul territorio solo i rottami. Inutile ricordare che l’attuale crisi economica globale ha sollevato un polverone su questa operazione (che giungerà al culmine con il grosso del ritiro delle truppe, alla fine del 2014), con contorno di roventi polemiche per lo spreco di denaro pubblico. Secondo i vertici militari, la decisione presa è quella che avrà il minor impatto sulle casse pubbliche. A patto, però, che quei materiali non sia poi necessario riacquistarli per qualche altra operazione…
Usa, il ritiro dall’Afghanistan sarà una grande rottamazione
Come è accaduto in altre campagne del passato, anche con la fine della missione in Afghanistan gli Stati Uniti si ritroveranno a fare i conti con materiali bellici di ogni tipo presenti in “zona operazioni”, che potrebbe essere troppo costoso rimpatriare. Secondo quanto riportato dal Washington post, il Pentagono ha previsto di abbandonare armi, equipaggiamenti e materiali per un controvalore di 7 miliardi di dollari