Anche i sacrari più celebrati d’America hanno il loro momento di defaillance. È quanto sta capitando al cimitero degli eroi di guerra di Arlington (Virginia): da un po’ di tempo, infatti, si moltiplicano le voci secondo cui la gestione delle inumazioni e, soprattutto, il trattamento dei dati anagrafici dei caduti sarebbero stati gestiti un po’ troppo “allegramente”. Risultato? Secondo quanto accertato dal generale Steven Whitcomb, mandato ad Arlington proprio per verificare, tra i “giardini di marmo” si sono perse letteralmente le tracce di alcune centinaia di caduti, presenti negli elenchi delle inumazioni ma le cui lapidi semplicemente non ci sono. La confusione interessa sia le sepolture meno recenti, sia quelle dei caduti dell’attuale campagna in Afghanistan: in almeno due casi, infatti, è risultato che i nomi sulle lapidi apposte pochi mesi or sono siano risultati non corrispondenti al caduto. Peggio ancora, può capitare che un singolo caduto abbia addirittura due lapidi, una sopra la corretta sepoltura, e l’altra sopra un altro caduto. Il sovrintendente del mausoleo, John Metzler, ha rassegnato le proprie dimissioni insieme al suo vice, Thurman Higgenbotham. Il sottosegretario del Pentagono, John McHugh, si è detto sconvolto per quanto accaduto e ha rivolto un discorso di scuse ufficiali alle famiglie dei caduti.
Usa: scandalo al cimitero degli eroi
Anche i sacrari più celebrati d’America hanno il loro momento di defaillance. È quanto sta capitando al cimitero degli eroi di guerra di Arlington (Virginia): da un po’ di tempo, infatti, si moltiplicano le voci secondo cui la gestione delle inumazioni e, soprattutto, il trattamento dei dati anagrafici dei caduti sarebbero stati gestiti un po’ troppo “allegramente”.