Utas Uts 15 calibro 12

Compatto e con grande autonomia di fuoco, leggero, istintivo come può esserlo solo un fucile a pompa, l’Utas Uts 15 non può fare a meno di stupire. Le sue linee sono senza dubbio avveniristiche, ma anche la meccanica sorprende: due serbatoi con 14 colpi totali, tre modalità di selezione nell’alimentazione, semplicità di funzionamento

Compatto e con grande autonomia di fuoco, leggero, istintivo come può esserlo solo un fucile a pompa, l’Utas Uts 15 non può fare a meno di stupire. Le sue linee sono senza dubbio avveniristiche, ma anche la meccanica sorprende: due serbatoi con 14 colpi totali, tre modalità di selezione nell’alimentazione, semplicità di funzionamento: è la Turchia che stupisce sempre di più! La nascita di questa interessante realizzazione però, merita un piccolo preambolo. La Smith & Wesson ha avviato i contatti con l’azienda turca Utas Makina nel 2005 in uno dei reiterati, ma sempre poco fortunati, tentativi della Casa di Springfield di commercializzare shotgun sul mercato americano. Non solo: la Smith & Wesson ha sempre covato una sorta di intima passione per gli shotgun militari, uno degli ultimi esempi, anche se distante nel tempo (anni Ottanta) è lo S&W As (Assault shotgun) calibro 12, ideato per il programma Close assault weapon system che non ebbe destino migliore.

Alla Smith & Wesson l’idea di uno shotgun non convenzionale per usi militari e di polizia ha preso nuovamente piede nel 2006: dello sviluppo presso gli stabilimenti turchi fu incaricato l’americano Ted Hatfield. Inizialmente si pensò di rielaborare semplicemente il bull-pup calibro 12 sudafricano Truvelo Neostead, la “strana” creatura di Tony Neophytouand Wilmore Stead, ma dopo una attenta analisi parve più opportuno sviluppare una nuova arma mantenendo solo le due caratteristiche più importanti del Neostead: la doppia alimentazione con serbatoi tubolari superiori alla canna e la configurazione bull-pup. Nel 2008 però, a causa di riconsiderazioni economiche più generali, il progetto fu abbandonato.

L’arma era a uno stadio piuttosto avanzato e l’azienda turca, convinta invece della bontà del progetto, lo portò avanti da sola: è nato, così, l’Utas Uts 15 (Urban tactical shotgun 15-round). La Utas di Antalya, tra l’altro, è ben nota per la qualità dei propri fucili a canna liscia, distribuiti negli Usa con marchi prestigiosi come Savage-Stevens o Kimber. 

L’Uts 15 impiega una meccanica con funzionamento a pompa in configurazione bull-pup, dotato di otturatore rotante a tre alette che vanno in chiusura nella barrel extension della canna; la finestra di espulsione è collocata sul lato destro, dotata di sportellino parapolvere ribaltabile, analogo per principio e funzionamento, a quello degli Ar15. I due serbatoi tubolari, ognuno della capacità di 7 colpi calibro 12/70 (6 in calibro 12/76) sono posizionati sopra la canna e indipendenti: ognuno è dotato di propria finestra di caricamento con sportellino di chiusura, in modo da poter essere alimentati separatamente. La calciatura è dotata di coperchio di culatta articolato e mobile (che funge anche da appoggiaguancia), è realizzata in polimero caricato con fibre sintetiche come pure la struttura inferiore del fusto, su cui appoggiano in blocco unico e articolato a quest’ultimo, canna e serbatoi. Inferiormente e avvitato al fusto, troviamo il ponticello del grilletto con l’impugnatura a pistola.

È possibile alimentare separatamente i serbatoi tubolari e in modo agevole dall’alto, dato che ogni serbatoio presenta una distinta finestra di ingresso dotata di sportellino metallico ribaltabile. L’utilità della doppia alimentazione è intuibile: in un serbatoio si possono mettere munizioni spezzate, nell’altro le slug e, data la possibilità di selezionare un serbatoio piuttosto che un altro, questa opzione aumenta non poco la flessibilità dell’arma. Lo stesso dicasi in caso di munizionamento less than lethal: per esempio, in un serbatoio è possibile utilizzare pallettoni in gomma a bassa potenza per le distanze ravvicinate, nell’altrorubber baton in gomma per distanze maggiori. Ma a rendere ancora più interessante l’alimentazione dell’Uts 15, vi è anche l’immediatezza con cui è possibile rilevare l’esatta consistenza numerica dei colpi a disposizione: affidata alla contemporanea presenza dei cursori di caricamento posti sopra ogni tubo a cui corrisponde, segnato su ogni lato, il conteggio dei colpi da 1 a 7.

La finestra di espulsione, quando l’otturatore è in chiusura, può essere coperta da uno sportellino ribaltabile parapolvere in lamierino stampato. Il bloccaggio non è tramite dente di aggancio, come sugli Ar15, ma tramite un piccolo magnete applicato allo sportellino, in combinazione con un analogo disco posto sul fianco dell’otturatore. Azionando l’otturatore e disassando quindi i magneti, si interrompe l’effetto calamita e, sotto la tensione di una molla, lo sportellino si apre.

L’otturatore è inserito a incastro sul carrello con le aste di armamento, che proseguono fino a integrarsi anteriormente, con l’astina polimerica di presa. Il profilo di queste due aste è a “L”, la parte centrale dell’insieme risulta inoltre irrigidita da un piano di collegamento.

Avendo l’Uts 15 i serbatoi di alimentazione superiori alla canna, nella calciatura all’interno del coperchio di culatta, troviamo in posizione invertita la cucchiaia di caricamento. Il pulsante di sblocco dell’otturatore è situato, invece, nella parte inferiore della “pala” della calciatura che, in realtà, è parte integrante del fusto. 

Per la prova ci siamo recati al Tsn di Gardone Valtrompia (Bs), sempre ospitale per le nostre prove, e abbiamo testato l’Uts 15 alla distanza di 15 metri. Le munizioni messe a disposizione dall’importatore, la Tfc di Villa Carcina (Bs), erano di due tipologie: una less than lethal e una slug per Practical shooting.

Nell’imbracciata, l’Uts 15 risulta “corto”, ossia la distanza tra l’impugnatura e la spalla è molto contenuta: teniamo però presente che l’arma nasce per scopi tattici e di conseguenza gli operatori indossano vest balistici che aggiungono notevole spessore e allungano l’imbracciata: nondimeno, risulta comunque agevole e comoda.

L’arma pesa scarica 2.800 grammi, ma appare subito ben bilanciata: la presa della mano sulla lunga astina risulta altrettanto comoda. Già nelle operazioni di caricamento si hanno modo di apprezzare le pratiche soluzioni adottate dall’Uts 15: velocissimo e senza impuntamenti. Si hanno due possibilità: aperto lo sportellino e arretrato il cursore di caricamento al primo tratto, si infila la cartuccia nella camera di caricamento e la si spinge manualmente all’interno; oppure, si arretra delle posizioni desiderate il cursore e si lasciano cadere le cartucce all’interno, una volta infilate nella camera di caricamento, tenendo l’arma rivolta verso il basso. Si passa poi a riempire il serbatoio a sinistra e a questo punto l’arma non accentua l’appruamento. Viceversa, avendo il peso relativo del munizionamento sopra la canna, con le ultime munizioni prossime alla volata, vi è un leggero contenimento del rilevamento. Altri aspetti che aiutano nel controllo dell’arma, sono il tromboncino compensatore e il perfetto allineamento della canna sulla spalla che, ricordiamo, è invertita rispetto a un normale shotgun e quindi risulta ancora più bassa sulla linea di mira. Data la vicinanza dell’astina di presa rispetto all’imbracciata, eseguire serie veloci appare più facile: ossia, anche a persone non dotate di braccia lunghe l’esecuzione rapida risulta facilitata; secondariamente e indipendentemente dalle due grammature impiegate, il rilevamento è davvero minimo ed è quindi possibile rimanere allineati al bersaglio con più facilità doppiando bene i colpi e raggruppandoli.

Nella prova di apertura e familiarizzazione, abbiamo sparato le cartucce Sellier & Bellot less than lethal 12/67,5 con rubber ball sferica in gomma di 3,3 grammi, che si sono dimostrate oltretutto precise e dal rinculo praticamente inesistente: si è potuto saturare il bersaglio velocemente mantenendo ottimi raggruppamenti.

Decisamente più consistenti invece le Practical Sport Slug 12×63,5 con palla in piombo di 32 grammi, che escono pur sempre a 395 m/sec, ma assolutamente “morbide” nell’Uts 15: diciamo grazie anche al pad in gomma che opera davvero bene nello smorzamento della sensazione del rinculo. Anche qui abbiamo eseguito diverse serie prima in tiro veloce e, in questo caso, abbiamo avuto un leggero incremento nel rilevamento, mentre nel tiro più lento e meditato l’arma ha dato ottima dimostrazione di precisione: nelle serie di 5 colpi tutte mostravano 3 o 4 colpi tangenti sino a disegnare un unico foro.

Rosata ottenuta a 15 metri in tiro rapido con cartucce a palla non letali

Scheda tecnica
Produttore: Utas, www.utasturk.com, info@utasturk.com
Importatore: Tfc srl, via G. Marconi 118/b, 25069 Villa Carcina (Bs), tel. 030.89.83.872, fax 030.89.80.357, www.tfc.it 
Modello: Uts 15
Tipo: fucile a ripetizione manuale
Calibro: 12/76
Funzionamento: a pompa con otturatore rotante a tre alette
Lunghezza canna: 470 mm
Percussione: cane interno
Alimentazione: due serbatoi tubolari affiancati
Numero colpi: 14 (12/70) o 12 (12/76)
Estrattore: a unghia
Espulsore: fisso, sul lato sinistro interno al fusto
Mire: sprovvista; guida Picatinny integrata per montaggio ottiche
Sicura: a leva, tipo Ar15
Calciatura: polimerica
Lunghezza totale: 720 mm
Peso: 2.800 grammi
Materiali: fusto in polimero, carcassa e canna in acciaio
Finiture: brunitura nera opaca
Prezzo: 1.289 euro, Iva inclusa