Weaver, Picatinny, Picatinny, Weaver… quando si parla di slitte o di attacchi per il montaggio di ottiche o di altri accessori da montare sulle armi da fuoco, ormai da anni la partita si gioca in pratica su questi due standard che, spesso, vengono menzionati come se fossero sinonimi l’uno dell’altro. In realtà questo non è vero e possono verificarsi problemi di compatibilità tra l’uno e l’altro standard, proprio perché potranno anche sembrare simili, ma non sono identici. A questo si aggiunge, negli ultimi anni, un ulteriore standard denominato Nar (Nato accessory rail), o Stanag 4694, che sta cominciando a essere adottato da alcuni produttori di armi civili e che contribuisce ad aumentare la confusione in proposito. Cerchiamo, allora, di spiegare in modo semplice come stiano le cose.
La slitta Weaver
La prima in ordine di tempo a diffondersi sul mercato, nel secondo dopoguerra, è stata la slitta Weaver, così denominata perché sviluppata dall’azienda Weaver, produttrice di ottiche e di attacchi per il montaggio, fondata da William Ralph Weaver nel 1930. In sostanza si tratta di una piastrina larga circa 22 millimetri, con i bordi laterali a sezione triangolare e una o più scanalature a sezione rettangolare poste trasversalmente. La slitta si applica sull’arma e poi su di essa si agganciano gli anelli del cannocchiale. La scanalatura trasversale viene utilizzata per inserire un travetto, integrale all’anello (o anche solo la vite di tenuta della ganascia dell’anello), che ha un duplice scopo: innanzi tutto, assicurare che l’anello sia perfettamente in asse rispetto alla base e non sia inclinato con un lato più avanti dell’altro, né inclinato verso destra o verso sinistra; in secondo luogo, impedire che per effetto del rinculo l’anello possa scivolare in avanti lungo la slitta, con rischio di danno e di perdita di taratura. Lo standard Weaver prevede una larghezza specifica delle scanalature trasversali (o slot), che è di 0,180 pollici (4,57 mm), mentre la larghezza della parte piana di slitta compresa tra due differenti slot non è definita con precisione e può, conseguentemente, variare anche di molto.
Lo standard Picatinny
La slitta Weaver è diventata diffusissima sul mercato commerciale ma non è certo l’unico standard realizzato dai produttori di ottiche di puntamento. Per cercare di realizzare una slitta di montaggio che potesse rappresentare un vero standard industriale, anche e soprattutto nel settore militare, gli studi iniziarono negli anni Ottanta, da parte dell’azienda Arms. Fu, tuttavia, l’arsenale militare statunitense di Picatinny, ispirandosi agli studi Arms, a definire una volta per tutte le misure standardizzate di questa nuova slitta universale di montaggio, adottata il 3 febbraio 1995 con la denominazione Mil-Std 1913 o anche detta Picatinny rail. La slitta riprende in pratica le misure di massima della Weaver, con la differenza sostanziale però che la larghezza delle scanalature trasversali, o slot, è pari a 0,206 pollici (5,23 mm) e che la larghezza della parte piana di slitta compresa tra due slot successivi (misurata dal centro di uno slot al centro del successivo) è costante e pari a 0,394 pollici (10 mm). Inizialmente sviluppata per gli impieghi militari, la slitta Picatinny ha trovato ovviamente impiego anche nel settore civile, la differenza sostanziale all’atto pratico tra i due standard è che i travetti sugli attacchi destinati a montare su una slitta Weaver sono più sottili rispetto a quelli nati per la slitta Picatinny. Ne consegue che è possibile montare un attacco Weaver sulla slitta Picatinny (ci sarà un certo lasco, che può però essere azzerato avendo cura di serrare la vite di tenuta in modo che il travetto appoggi contro il bordo dello slot rivolto verso la volata), mentre se si cerca di installare un attacco Picatinny su una slitta Weaver, si può avere la sgradita sorpresa di scoprire che non ci entra, perché il travetto è troppo spesso rispetto alla scanalatura.
La slitta Nar o Stanag 4694
La slitta Picatinny (Mil-std 1913) ha rappresentato un punto fondamentale di svolta per quanto riguarda la standardizzazione delle interfacce per il montaggio sull’arma di ottiche e accessori. Nell’impiego operativo si è, tuttavia, riscontrato che non forniva una ripetibilità assoluta di fissaggio, il che ovviamente è importante soprattutto per quanto riguarda gli strumenti ottici e la relativa taratura. L’8 maggio 2009 è, di conseguenza, stata approvata una nuova standardizzazione per le slitte di montaggio, denominata Stanag (standard agreement) 4694 o Nato accessory rail (Nar). Le dimensioni complessive non cambiano in modo sostanziale e tutti gli attacchi Picatinny continuano a essere utilizzabili anche con le nuove slitte Nar, la differenza sostanziale è determinata da una più accurata standardizzazione delle misure (le quali prevedono oggi anche precise tolleranze sugli angoli delle facce inclinate laterali, cosa che con la Picatinny non era prevista) e tolleranze più contenute (del 50 per cento) sulla rettilineità. Inoltre, con la slitta Nar il riferimento per l’allineamento degli attacchi da montare è la superficie superiore della slitta, anziché le superfici angolate laterali. I disegni di riferimento, inoltre, sono realizzati secondo le unità di misura del sistema metrico decimale anziché in pollici. Tutte queste soluzioni consentono una precisione di montaggio superiore alla quale corrisponde una ripetibilità superiore del posizionamento dopo ripetuti montaggi e smontaggi di uno stesso strumento.