L’Associazione nazionale produttori di armi e munizioni (Anpam), il Comitato nazionale caccia e natura (Cncn) e il Wfsa (World forum on the future of sport shooting activities) hanno organizzato a Roma un workshop per discutere sugli aspetti ambientali dei campi di tiro al coperto. I maggiori esperti in materia (40, provenienti da 10 Paesi) hanno analizzato i principali elementi inquinanti come piombo, propellenti incombusti, ossido di carbonio, emissioni gassose e r…
L’Associazione nazionale produttori di armi e munizioni (Anpam), il Comitato
nazionale caccia e natura (Cncn) e il Wfsa (World forum on the future of sport
shooting activities) hanno organizzato a Roma un workshop per discutere sugli
aspetti ambientali dei campi di tiro al coperto. I maggiori esperti in materia
(40, provenienti da 10 Paesi) hanno analizzato i principali elementi inquinanti
come piombo, propellenti incombusti, ossido di carbonio, emissioni gassose e
rumore. Sono stati discussi, in dettaglio, i diversi sistemi per una efficace
aerazione dei campi che, se ben installati, possono svolgere un ruolo
determinante nel tenere sotto controllo le emissioni dannose. Tra l’altro è
risultato che la pulizia di un campo con ramazze a secco aumenta il potenziale
di esposizione al piombo, mentre il semplice lavaggio del viso e delle mani
dopo le sessioni di tiro riduce significativamente il potenziale di
esposizione.
Al termine del convegno, si è arrivati alla conclusione che c’è una pressante
necessità di educare tiratori e gestori dei campi sui problemi ambientali e
sulle tecniche di gestione, ma anche che quando i campi sono gestiti in modo
accurato i rischi associati al piombo e altre emissioni possono essere
eliminati o, almeno, minimizzati a un livello accettabile.
Per maggiori informazioni, leggete il reportage su Armi e Tiro di novembre
2005.