Zero compromise è un’azienda giovane, nata tuttavia con le idee già molto chiare. Il quartier generale e il sito produttivo è in Austria, le divisioni che si occupano della ricerca, sviluppo e test dei prodotti sono siti sia in Austria, sia negli Stati Uniti. La mission aziendale è molto semplice, anche se decisamente ambiziosa: realizzare le migliori ottiche di puntamento per il settore tattico-sportivo, che siano reperibili sul mercato. L’oggetto del nostro test incarna in modo assoluto questa filosofia: si tratta di un cannocchiale variabile con una buona escursione degli ingrandimenti (da 4 a 20x), combinati tuttavia a una eccellente compattezza, a un peso contenuto senza per questo rinunciare alla massima robustezza e resistenza alle sollecitazioni dell’impiego sul campo.
Come è fatta
L’ottica riesce a coniugare in modo eccellente un elevato ingrandimento, dimensioni contenute ed elevata luminosità, grazie all’impiego di lenti Ed ad altissima definizione con una trasmissione della luce superiore al 92 per cento, congiunte con un obiettivo di 50 mm e, soprattutto, un tubo portante del diametro di 36 millimetri. Il tubo monopezzo è realizzato in lega leggera, oltre ad avere un generoso diametro è appositamente rinforzato nei punti strategici, per offrire la massima resistenza alle sollecitazioni. Per l’intera struttura e le componenti interne sono stati utilizzato solo due materiali: acciaio temperato e lega leggera aeronautica, si è scelto di non utilizzare né ottone, né bronzo, né tantomeno materiali “vili” come possono essere polimeri, zama e così via. Il tratto rettilineo del tubo portante è lungo 40 mm nella zona davanti alle torrette e 62,5 mm nella zona dietro di esse, il che consente tutto sommato un certo agio anche nel caso in cui si volesse applicare l’ottica su una carabina bolt-action a ponti aperti usando due basi distinte, anche se trattandosi di un prodotto tattico l’interfaccia tipica è la classica slitta Picatinny.
L’obiettivo ha un tratto cilindrico abbastanza breve, al quale fa riscontro una campana dalla conicità abbastanza accentuata. La campana dell’oculare, come è tradizione, integra la ghiera dello zoom, caratterizzata da una serie di scanalature inclinate di presa che ricordano i segni che le rigature della canna lasciano sul proiettile. In corrispondenza dei 12 ingrandimenti è inoltre prevista una “pinna” sporgente che consente di far forza con il pollice o l’indice per agevolare il movimento. L’indicazione dei numeri dell’ingrandimento, in bianco, è leggermente inclinata all’indietro, in modo da consentirne la lettura senza dover variare troppo la posizione di puntamento. L’oculare è regolabile per la compensazione diottrica con controghiera di fissaggio, anche in questo caso sono presenti scanalature inclinate di presa molto grippanti.
Le torrette sono un pezzo di alta ingegneria: sopra e sul lato destro si trovano, come è consuetudine, quella per la regolazione del punto di impatto in elevazione e derivazione. Le torrette sono del tipo tattico, quindi senza tappi di protezione a vite, la scelta aziendale è stata quella di realizzare torrette a basso profilo, con un diametro però importante (circa 40 mm), al fine non solo di garantire una presa salda al tiratore senza incidere in modo eccessivo sull’ingombro generale dello strumento, ma anche di “staccare” il più possibile i click l’uno dall’altro, il che si può fare ovviamente avendo a disposizione una maggior circonferenza. Le torrette possono essere azionate sollevandole di circa 1 millimetro, riabbassandole nuovamente si bloccano e non possono, quindi, essere ruotate involontariamente. A ogni click corrisponde uno spostamento del punto di impatto pari a 0,1 milliradianti (1 cm a 100 metri), l’ottica consente anche il tiro a lunga distanza grazie a una escursione complessiva in elevazione pari a 35 Mil, corrispondenti a 3,5 metri a 100 metri. Per quanto riguarda il brandeggio, l’escursione è invece di 20 Mil. Ogni singolo dettaglio è studiato con attenzione: nel caso in cui ruotando la ghiera dell’elevazione si completi un intero giro, si solleva un piolo che funge da indicatore del fatto che si sta iniziando il secondo giro. Sulla circonferenza della torretta sono presenti due serie di riferimenti numerici per tenere conto di questo. Nella torretta della regolazione in derivazione, invece, al di sopra (cioè a destra) dei riferimenti numerici sono indicate le lettere “R” e “L” che consentono, anche in questo caso, di quantificare se il punto di impatto si stia spostando verso destra o sinistra senza dover lasciare la posizione di punteria. La torretta dell’elevazione, oltre ovviamente a essere azzerabile, è anche dotata della funzione Return2zero, che impedisce la rotazione al di sotto dello zero. In questo modo, se è stato necessario apportare una variazione di click per compensare la caduta, è possibile ritornare alla taratura iniziale senza neanche dover guardare la torretta. Ovviamente la funzione è disattivabile, nel caso si preferisca avere la massima elasticità d’impiego.
Il reticolo magico
L’ottica può essere richiesta con due tipologie di reticolo, denominate Mpct1 e Mpct2. Nel primo caso si tratta di un crosshair con una fitta serie di linee stadia, sulle quattro direzioni, spaziate di 1 Mil con ulteriori segmenti che arrivano fino a 0,1 Mil, nel secondo caso in corrispondenza del braccio inferiore del reticolo è realizzato un “albero di Natale” di riferimenti aggiuntivi che consentono non solo la compensazione della caduta alle differenti distanze e la telemetria, ma anche l’eventuale compensazione dell’effetto del vento laterale. È presente, sul lato sinistro, una ghiera che consente la regolazione della parallasse, con escursione da un minimo di 25 metri fino all’infinito e riferimenti intermedi fino alla ragguardevole distanza di 800 metri, confermando con ciò la evidente vocazione al tiro a lunga distanza.
Per quanto riguarda, invece, l’illuminazione del reticolo, quest’ultima è gestita da un sofisticato sistema digitale, denominato Automatic illumination management. L’accensione e la regolazione dell’intensità si eseguono agendo sulla ghiera posta sempre sul lato sinistro, al di sopra della ghiera della parallasse. Ruotando la ghiera in senso orario si ottiene la regolazione dell’intensità per l’impiego con visori notturni, quindi pressoché invisibile a occhio nudo; ruotando la ghiera in senso antiorario, invece, si ottiene la regolazione dell’intensità visibile a occhio nudo. La posizione centrale, di spegnimento, è contraddistinta da un recesso, quindi identificabile anche al buio e al solo tatto. Rimuovendo il coperchio del vano batteria (una comune Cr2032), sulla circonferenza intorno alla sede vera e propria della batteria sono presenti due interruttori: il primo consente di selezionare il colore dell’illuminazione del reticolo, tra luce rossa e luce verde; il secondo è quello che accende e spegne il sistema Automatic illumination management. Il sistema consente un notevole risparmio energetico grazie a un inclinometro che spegne automaticamente l’illuminazione quando il cannocchiale supera una inclinazione laterale di 45 gradi (verso destra o sinistra) o i 75 gradi verso l’alto o verso il basso. Il reticolo si spegne automaticamente anche se non c’è alcun movimento per 3 minuti, per riaccendersi quando viene percepito un movimento. Se non si varia l’intensità dell’illuminazione per 2 ore, il reticolo si spegne, in tal caso per riaccenderlo basta spostare appena la ghiera e conserverà l’ultimo livello impostato. Considerando l’impiego tattico e le molteplici situazioni tattiche, questo sistema di gestione automatizzato può essere disattivato, rendendo la regolazione dell’intensità completamente manuale. In tal modo, per esempio, il reticolo resterà illuminato anche se si spara “in candela” con una inclinazione di 90 gradi verso l’alto. Quando il reticolo lampeggia per 3 volte in un minuto, significa che la batteria è in esaurimento e restano due sole ore di attività.
Il nostro test
Il test a fuoco è stato condotto montando il cannocchiale su una carabina semiautomatica Haenel Cr308 con attacco monolitico. La compattezza e il peso contenuto del complesso sono molto importanti per non far perdere la maneggevolezza proprio, in particolare, ad armi che più che al ruolo sniper puro si avvicinano più al concetto di marksman rifle e che, quindi, hanno un ruolo più spiccatamente di movimento. La rotazione della ghiera dello zoom offre la giusta resistenza, senza risultare eccessivamente legata, in effetti l’inclinazione all’indietro dei numeri di riferimento consente di avere un riscontro immediato sul valore di ingrandimento impostato, sollevando appena gli occhi dalla linea di mira, senza la necessità di sormontare completamente la campana dell’oculare con la testa. Molto precisa, in rapporto alla distanza del bersaglio, la regolazione della parallasse, rapida ed efficace l’illuminazione del reticolo che non manifesta aloni ai margini del campo visivo anche alla massima intensità. Il reticolo da noi testato era quello più “semplice”, denominato Mpct1, è collocato sul primo piano focale in modo che la spaziatura delle linee stadia abbia il corretto rapporto prospettico a qualsiasi ingrandimento sia impostato. Malgrado ciò, anche al massimo ingrandimento il reticolo si conserva sufficientemente fine da avere una copertura minima del bersaglio, anche su distanze importanti. Le torrette per la regolazione del punto di impatto sono, in effetti, tra le migliori che ci sia capitato di maneggiare su un cannocchiale di alta gamma: i click sono nettissimi e particolarmente spaziati, grazie alla generosa circonferenza delle ghiere, il che consente un controllo assoluto sullo spostamento del punto di impatto. La qualità ottica risulta anch’essa al top di gamma, con assenza di aberrazioni cromatiche e massima incisione dell’immagine anche ai margini del campo visivo. Questo cannocchiale Zero compromise è tale di nome e di fatto e, a nostro avviso, giustifica al centesimo il prezzo richiesto, che è giustamente elevato.
Il test completo su Armi e Tiro di marzo 2021
Scheda tecnica
Produttore: Zero compromise, zcompoptic.com
Distributore: Ruag ammotec Italia, via Galileo Galilei 56, 25046 Cazzago San Martino (Bs), ruag.com
Modello: Zc 420
Ingrandimento: da 4 a 20x
Diametro obiettivo: 50 mm
Diametro tubo: 36 mm
Campo visivo: da 9,3 a 2 m a 100 m
Distanza focale: 90 mm
Spostamento reticolo per click: 0,1 Mil
Ampiezza totale escursione reticolo: 35 Mil in elevazione, 20 Mil in brandeggio
Torrette bloccabili: sì
Illuminazione reticolo: Automatic illumination management in rosso o verde
Alimentazione: batteria Cr2032
Reticoli: Mpct1 o Mpct2 sul primo piano focale
Parallasse: regolabile da 25 m a infinito
Lunghezza totale: 325 mm
Peso: 986 g
Prezzo: 3.570 euro, Iva inclusa