“Approccio assolutamente partigiano”; “obiettivo tendenzioso”; “giornalismo a richiesta”. Le associazione venatorie si scagliano contro la trasmissione Indovina chi viene dopo cena
Il mondo dell’associazionismo venatorio ha fratto fronte comune e con un comunicato congiunto ha stigmatizzato e condannato “un monologo della Rai palesemente fazioso e diffamatorio”, chiamando, al tempo stesso, “la politica e gli organi competenti a dare una risposta”, visto che si sta parlando di un canale del servizio pubblico.
Per Fenaveri (sigla che riunisce Federazione italiana della caccia, Enalcaccia, Anuu migratoristi), Arcicaccia, Liberacaccia, Italcaccia e Cncn (Comitato nazionale caccia e natura) quello di Indovina chi viene dopo cena è stato un approccio assolutamente partigiano, da campagna elettorale e a supporto delle posizioni animaliste e fondamentaliste. Dal giornalismo d’inchiesta si passa a quello “a richiesta”, dando vita a una trasmissione monocolore, ricca di inesattezze tecniche, sostenute con argomentazioni prive di riscontri oggettivi.
Il mondo venatorio compatto ha così deciso di rivolgersi alla direzione Rai, ai partiti e ai gruppi parlamentari perché la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi faccia chiarezza e garantisca le rappresentanze del pluralismo delle idee, oltre a segnalare il caso all’ordine nazionale dei giornalisti. Parallelamente è stato anche dato mandato ai propri legali di valutare gli estremi per intentare un procedimento legale per diffamazione nei confronti della conduttrice.
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