Nonostante le roboanti affermazioni del governo Cameron di qualche mese fa, in realtà anche gli inglesi hanno manifestato una contrarietà pressoché totale verso i contenuti più proibizionisti del progetto di direttiva europea 2015/0269 Cod. A Londra, infatti, si è svolto un incontro al quale hanno partecipato tutti i “portatori di interessi” (stakeholders, cioè rappresentanti di associazioni sportive e venatorie, rappresentanti di musei e associazioni di collezionisti eccetera), alla presenza di Vicky Ford, presidente della Commissione sul Mercato Interno e sulla Protezione dei Consumatori del Parlamento Ue.
La prima informazione importante emersa dall’incontro, secondo quanto riferito dal ramo inglese di Firearms united, è che in seno al Parlamento europeo, praticamente tutti i Paesi hanno proposto significativi emendamenti e persino la Commissione ha riconosciuto che il testo necessita di una revisione.
Per quanto riguarda, in particolare, la messa al bando delle armi B7, tutti i partecipanti all’incontro si sono schierati contro, ma la vera novità è che Vicky Ford ha assicurato i presenti che proporrà il mantenimento dello status quo e che farà, quindi, stralciare l’emendamento. Anche per quanto riguarda l’ipotesi di compensazione economica nel caso di sequestro generalizzato, Vicky Ford ha confermato che la Commissione europea pare non essersi minimamente posta il problema. Il che (perdonate il gioco di parole) potrebbe, però, rappresentare un grosso problema (per loro…) nel momento in cui effettivamente si arrivasse a una tale misura draconiana.