Corre ai ripari la provincia di Varese: il piano di abbattimento dei cinghiali per il 2011 dovrà essere decisamente più consistente. L’anno scorso, infatti, ha superato quota 57.000 euro la cifra totale liquidata dalla provincia per i danni soprattutto alle coltivazioni, contro i 6.900 del 2009, con aumentato del 600%. Il numero dei cinghiali è ormai considerato dai tecnici della provincia «insostenibile».
«Non abbiamo ancora il numero preciso aggiornato», ha spiegato Angelo Zilio, responsabile del settore, «ma dopo la stagione venatoria possiamo stimarli tra i 2.500 e i 3.000 esemplari».
Nell’ultima stagione venatoria, sono stati 1.040 i cinghiali abbattuti, 753 dei quali nell’Atc1, altri 201 sono stati abbattuti nella zona Nord Verbano, mentre una sessantina sono quelli abbattuti dal nucleo faunistico per segnalazioni dei cittadini e situazioni pericolose nelle zone abitate; 25 sono stati investiti in strada.
«Cerchiamo di limitare i danni», spiega l'assessore provinciale Bruno Specchiarelli, «tenendo monitorata la popolazione ed evitando l'espansione incontrollata». Nel caso delle aziende agricole, si procede a recintare le aree coltivate con reti elettrificate, i cui costi sono per il 70% a carico dell’amministrazione provinciale e per il 30% dei cacciatori che le installano pure.
«L'anno scorso, grazie anche ai cacciatori, siamo arrivati a rimborsare il 65% dal 35% che era», aggiunge Specchiarelli, «ma dubito che nel 2011 riusciremo a fare altrettanto. La soluzione non è trovare i soldi, ma ridurre i cinghiali».