Silvano Toso si dimette dall’Infs
Silvano Toso, direttore dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs), ha dato le dimissioni. Lo ha reso noto un comunicato dell’Unione regionale cacciatori dell’Appennino (Urca), che tra le motivazioni del gesto annovera “la carenza di finanziamenti adeguati al prosieguo dell’attività di ricerca e addirittura insufficienti al pagamento degli stipendi del personale, conseguenza di una immotivata mancanza di attenzione istituzionale verso un ente, unico su…
Silvano Toso, direttore dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs),
ha dato le dimissioni. Lo ha reso noto un comunicato dell’Unione regionale
cacciatori dell’Appennino (Urca), che tra le motivazioni del gesto annovera “la
carenza di finanziamenti adeguati al prosieguo dell’attività di ricerca e
addirittura insufficienti al pagamento degli stipendi del personale,
conseguenza di una immotivata mancanza di attenzione istituzionale verso un
ente, unico sul territorio nazionale, la cui opera è di vitale importanza per
lo studio delle specie animali presenti in Italia”. Il comunicato Urca prosegue
auspicando che “nel corso della emananda Legge finanziaria, il Parlamento
voglia inserire, tramite apposito emendamento, misure urgenti per il
risanamento economico e finanziario dell’Infs. È di tutta evidenza come l’opera
dell’istituto, in questo momento gravemente in crisi, sia indispensabile anche
per l’attuazione dei piani faunistici e per il corretto espletamento
dell’attività venatoria che, privata della guida istituzionale facente capo
all’Infs, perderebbe terreno sul piano della correttezza lasciando spazio,
senza alcun dubbio, a inammissibili scelte disarmoniche e non coordinate. In
tal senso l’Urca nazionale riafferma la propria ferma posizione di contrasto
verso tutte quelle attività venatorie non compatibili con le esigenze
ambientali del territorio ed invita Silvano Toso a ritirare le proprie
dimissioni, pur condividendone i presupposti che le hanno originate, al fine di
proseguire insieme l’attività di contrasto nei confronti di coloro i quali non
hanno a cuore l’armonico sviluppo e approfondimento delle problematiche
ambientali e venatorie”. I dipendenti dell’Istituto hanno espresso il loro
appoggio al direttore dimissionario, chiedendo al ministro dell’Ambiente (dal
quale oggi dipende l’Infs) di “mantenere la parola data di rinnovare
completamente il consiglio di amministrazione e di fornire all’Infs il supporto
finanziario necessario per svolgere i compiti che la legge italiana affida
all’istituto”. Anche le associazioni venatorie hanno espresso il proprio
appoggio a Toso: l’Urca, l’Uncza, Arcicaccia, Legambiente, Ente produttori
selvaggina e Associazione italiana gestione faunistica hanno indirizzato un
messaggio congiunto al presidente della Repubblica e al presidente del
consiglio “per invocare il rilancio dell’Istituto nazionale per la fauna
selvatica che vive una condizione di sofferenza economico finanziaria tale da
costringere il suo direttore, Silvano Toso, alle dimissioni per l’impossibilità
di gestire le risorse umane dell’Istituto con il solo contributo annuale del
Governo. insufficiente addirittura a far fronte al monte stipendi. L’Infs
costituisce tradizionalmente l’unico autentico punto di riferimento quale
osservatorio autonomo e indipendente, vincolato esclusivamente a rilevazioni
biologiche e studi scientifici. Assistere dunque al mesto declino di quell’ente
che costituisce una guida da decenni per tutti coloro che hanno a cuore
l’ambiente e la fauna è assai triste e impone una forte presa di posizione da
parte dell’Urca a cui seguirà, come auspichiamo, un concreto intervento
economico finanziario che consenta all’Infs di proseguire nella propria opera”.