Testo e foto di Paolo Ragazzi
Nella categoria delle repliche di armi a tamburo dell'Ottocento americano, denominata Mariette, la Remington 63 di Pietta ha guadagnato più di una volta le prime posizioni e, nel 1994, è riuscita addirittura a vincere il Campionato del mondo di Tiro ad avancarica. Il successo, oltre alla bravura del tiratore, è da attribuirsi all'arma che, tra le migliaia di repliche ormai presenti nelle armerie, riprende il più fedelmente possibile le caratteristiche della rivoltella originale. Nulla è lasciato al caso: basti dire che perfino la vecchia ragione sociale è presente nella parte superiore della canna. Come se non bastasse, Pietta ha anche pensato di riprendere il tipo di rigatura progressiva come l'avevano i revolver dei primi pionieri del Far West.
La rivoltella di Pietta è esteticamente identica al modello originale costruito dalla Remington. Lo testimoniano parecchi dettagli di minima importanza, come la piccola boccola sulla guancetta destinata a supportare la vite di ritegno dell'impungatura realizzata in noce.
Anche il castello chiuso è identico al modello progettato da Eliphalet Remington e, nella parte superiore, porta fresata la tacca di mira.
La Remington fu la prima azienda a produrre rivoltelle con il castello chiuso. La Colt e le altre Case minori, infatti, impiegavano castelli aperti superiormente: l'unico punto di unione con la canna era l'alberino di rotazione del tamburo, che veniva bloccato da una spina passante nella parte inferiore della canna stessa.
Con il suo rivoluzionario castello la Remington produsse un'arma estremamente robusta, nella quale la canna veniva avvitata permanentemente al corpo della rivoltella. Non solo: finalmente si potè montare una tacca di mira nella parte superiore del ponte del tamburo, che rimaneva sempre allineata con il mirino a palo, fissato sulla canna con un incastro a coda di rondine.
La rivoltella Pietta monta un tamburo completo di fresature di sicura tra una camera di scoppio e l'altra. Esse riprendono fedelmente il brevetto di Remington che, non dimentichiamolo, fu il primo a progettare e costruire una sicura veramente efficace sulle armi a rotazione. Prima di lui solo alla Colt avevano studiato una sorta di sicura costituita da piolini presenti tra una camera di scoppio e l'altra, che andavano a inserirsi in un'apposita fresatura del cane. Questo tipo di sicura non era molto affidabile, dal momento che i piolini si usuravano facilmente e il cane non era più in grado di bloccare il tamburo.
Il caricamento consigliato dall'azienda consiste in 0,80 grammi di polvere nera numero 2, separati dalla palla da uno strato di semolino.
Il diametro ideale consigliato del proiettile sferico è di 462 millesimi di pollice.
Durante la sessione di tiro abbiamo voluto provare anche cariche esasperate, per saggiare la robustezza della Remington 63: abbiamo caricato tre camere con due grammi di polvere ciascuna e montato la palla senza ingrassarla, avendo cura di far fuoriuscire sul tamburo un po' di polvere nera, in modo che la vampa della camera centrale potesse innescare anche quelle adiacenti.
La pistola si è trasformata in una palla di fuoco, il rinculo è stato notevole, ma alla fine, quando i fumi si sono diradati, la rivoltella era ancora in condizioni perfette, senza il minimo danno.
La prova completa è stata pubblicata su Armi e Tiro – gennaio 1995
Produttore: Fabbrica armi F.lli Pietta, via Mandolossa 102, 25064 Gussago (Bs), tel. 030/37.37.098, fax 030/37.37.100, www.pietta.it, fap@spidernet.it
Modello: Remington Army 63 Tipo: revolver ad avancarica
Calibro: .44
Alimentazione: tamburo della capacità di sei colpi
Percussione: cane esterno
Scatto: sola Singola azione
Sicura: alloggiamento per il cane tra un luminello e l'altro
Organi di mira: mirino anteriore regolabile in deriva, tacca posteriore fissa
Lunghezza arma: 342 mm
Lunghezza canna: 8 pollici
Peso: 1.250 grammi
Materiali: acciaio al carbonio, ponticello in ottone
Finiture: brunitura nera; disponibile versione inox