Sono state notificate questa mattina agli avvocati le ordinanze, che si auspica siano definitive, per il destino delle carabine Zastava M76 sequestrate nell’ormai lontano 2014.
In sostanza, nelle ordinanze in questione si stabilisce che, per gli esemplari che non sono in grado di sparare a raffica, a prescindere dalla metodologia utilizzata per evitare questo problema, sarà disposto il dissequestro anche nel caso in cui il titolare non abbia avanzato istanza ufficiale. Se le carabine saranno ancora giacenti presso le questure di competenza potranno essere restituite senz’altro indugio ai proprietari; se, invece, fossero state nel frattempo traslate al polo della polizia di Senigallia, saranno prese in carico dalla Tfc di Villa Carcina, che curerà poi la restituzione ai proprietari.
Per quanto riguarda, invece, il destino delle armi che potrebbero in teoria sparare a raffica ponendo la leva della sicura manuale in posizione intermedia (problema che ne aveva determinato il sequestro), sarà disposta la modifica tecnica nel polo di Senigallia, e quindi la restituzione, ma solo ed esclusivamente per gli esemplari per i quali è stata avanzata esplicita richiesta di dissequestro (663 esemplari). La motivazione, indicata nell’ordinanza, è determinata dal fatto che “le armi già sottoposte a sequestro e risultate idonee al tiro a raffica non possono essere vendute, e conseguentemente devono essere confiscate e distrutte, dal momento che la mancata proposizione di istanza di dissequestro da parte dei proprietari, a distanza di molti mesi dalla sentenza conclusiva del giudizio, nonostante della notizia di tale procedimento sia stata data ampia diffusione nell’ambito degli appassionati d’armi, lascia presumere il loro disinteresse ad ottenere la restituzione delle armi”.
“È il capitolo conclusivo di un lungo e sofferto iter che ci ha visti schierati in prima linea in difesa degli appassionati”, ha commentato l’avvocato Antonio Bana, presidente di Assoarmieri, “che alla fine salvaguarda i diritti dei terzi di buona fede, la cui lapalissiana estraneità è apparsa evidente fin dal primo momento”.