Il cacciatore a cui si rivolge questa carabina è un cacciatore abituato a lunghi trasferimenti a piedi, quando portarsi per lunghe ore alcuni etti in meno fa tutta la differenza di questo mondo a fine giornata; così come sarà apprezzata dai cacciatori di montagna, anche perché oltre al peso contenuto (3.570 grammi la carabina “nuda”), la Kelbly Nanook adotta un calcio ribaltabile (sul lato sinistro), accorgimento grazie al quale viene anche notevolmente ridotto l’ingombro della carabina (per esempio nello zaino), la cui lunghezza totale passa da 1.240 a 980 millimetri.
Carbonio: canna, ma non solo
Uno dei punti di forza della Nanook è il largo impiego di carbonio, con il chiaro obiettivo di contenere il peso complessivo. La parte che balza subito all’occhio è la canna: prodotta dalla Preferred barrel, azienda statunitense di Hildale, nello Utah, non è corretto dire che si tratta di una canna in carbonio, come spesso erroneamente si sente affermare. L’anima, infatti, è in acciaio Inox e la parte esterna viene sottoposta a un trattamento simile alla “wrappatura” per applicare un rivestimento al carbonio. Il contenimento del peso è garantito, il dazio da pagare è che con pochi colpi sparati in rapida successione, la canna raggiunge rapidamente elevate temperatura. D’altra parte, non si tratta di una canna, e di una carabina, progettate per lunghe sessioni in poligono, bensì per la caccia, quando si spara uno, a volte due colpi.
La canna, dotata di recoil lug integrale, è lunga 660 mm (26”) ed è completamente flottante rispetto all’astina dello chassis; profilo heavy, in culatta il diametro è 31,75 mm, mentre in volata il diametro scende a 22,9 mm. La canna termina con una filettatura sulla quale è avvitato il freno di bocca Kelbly Klaw prodotto dalla stessa Kelbly: dotato di tre finestre di sfiato per lato, viene fissato alla canna tramite una ghiera zigrinata, che ne garantisce il serraggio, mantenendolo perfettamente allineato. Come già sulla carabina Nyx, anche sulla Nanook Kelbly ha utilizzato questo sistema consente anche di variare il serraggio: si può, dunque, avvitare fino a fine corsa così come fermarsi prima, adeguando questo elemento alle prestazioni della ricarica, visto che il freno più o meno avvitato può avere un’influenza sulle prestazioni balistiche. Il passo di rigatura è 1:9”, necessario per stabilizzare palle che nei calibri .30 (Norma magnum e Prc) superano abbondantemente i 200 grani. Le altre componenti per le quali è stato fatto ricorso alla fibra di carbonio sono l’impugnatura e il calcio: nel primo caso, è stato scelto un profilo Ar15 compatibile, caratterizzato da dieci piccole fresature per lato, per ridurre al massimo il peso; nel secondo è stato ricavato in carbonio sia il buttstock sia l’appoggiaguancia, che è anche regolabile in altezza. Il calcio, che può essere ribaltato sul lato sinistro dello chassis tramite una levetta posta sul lato destro, in prossima dell’attacco tra calcio e chassis, è dotato anche morbido calciolo in gomma.
Leggerezza da record
Discorso a parte merita la calciatura: si tratta, in verità, di uno chassis prodotto dalla specialista statunitense del Colorado Xlr industries e per la Nanook è stato scelto il modello Element 4.0 Magnesium Tungsten gray. È realizzato a macchina con magnesio Az61A e in abbinamento con calcio e impugnatura in carbonio arriva a pesare, circa, 795 grammi, dato che l’azienda considera un primato mondiale, come unico chassis in grado di scendere sotto le due libbre (900 grammi, circa). Caratterizzato dalla finitura Tungsten gray, lo chassis presenta una Arca rail a tutta lunghezza e il sistema degli slot M-lok sul fore-end, che consentono il montaggio di qualsiasi accessorio, a partire da un indispensabile bipiede, per sparare con un buon appoggio anche nelle condizioni più difficili. Nella parte posteriore dello chassis, a pochi centimetri dall’attacco con il calcio, è stata incassata una livella a bolla, accessorio tutt’altro che inutile anche se, lo capisco, spesso il cacciatore non ha il tempo di verificare questo dettaglio che, comunque, indicando una carabina non perfettamente allineata può influire su un tiro a lunghe distanze. Xlr industries garantisce addirittura a vita la sua creatura.
Azione dedicata
Per l’ultima (in ordine di tempo…) creatura, i progettisti Kelbly hanno messo in campo un’azione nuova di pacca, che poi dà il nome alla carabina: Nanook Long. Si tratta di un’azione in configurazione a ponti aperti, ricavata da acciaio 416R, con finitura nitrurata nera che aumenta la resistenza e migliora la scorrevolezza dell’otturatore, sui quali sono stati ricavati due spezzoni di slitta Picatinny inclinati di 35 moa.
L’otturatore, in acciaio 4140, sviluppa una lunghezza di 190 mm e ha un pomello a goccia sulla manetta di armamento, mentre il corpo è solcato da una flutatura elicoidale grazie alla quale il peso si ferma a 320 grammi. La chiusura è la classica tipo Remington con due tenoni frontali, con estrattore tipo Sako ed espulsore Tg ejector di Kelbly, statico, senza molla: vale a dire che è l’interazione tra il ritegno dell’otturatore e la coda dell’espulsore a far protrudere l’espulsore. Con questo sistema, si esclude qualsiasi tensione negativa tra l’espulsore stesso e il fondello della munizione in camera di cartuccia, che potrebbe subire un leggero disassamento.
La nostra prova
Per la nostra prova, abbiamo potuto contare sulla disponibilità del poligono di Terranuova Bracciolini, impianto in cui abbiamo messo alla prova la Nanook sulla distanza di 600 yard (540 metri). In provincia di Arezzo ci ha accolti una giornata davvero infame, non soltanto per la pioggia battente che ci ha fatto compagnia per tutta la durata del test, ma anche perché raffiche di vento impetuoso hanno reso la prova davvero difficile.
Non ci siamo certamente scoraggiati e dopo il servizio fotografico, che ha consentito di far passare la fase più intensa della perturbazione, ci siamo “accomodati” sulle linee di tiro nella classica posizione del tiro F-class, cioè con bipiede e rear bag per garantire la miglior stabilità alla carabina. Certamente, il cacciatore che utilizzerà la Nanook raramente troverà una condizione di tiro così “comoda”, ma il nostro obiettivo era testare al meglio la performance, anche alla luce dell’indicazione di una precisione sub-moa di tre colpi match grade garantita dal produttore statunitense.
Dopo pochi colpi necessari per la taratura a 600 yard, abbiamo lasciato raffreddare per qualche istante la canna, prima di passare al test a fuoco. A nostra disposizione, una cartuccia commerciale e una ricarica messa a punto da Nicola Salvador, che con la famiglia gestisce l’armeria Regina di Conegliano (Tv), distributore europeo delle carabine Kelbly. Anche noi, purtroppo, abbiamo dovuto fare i conti con la drammatica carenza di munizioni cariche e di componenti per la ricarica che da mesi ha messo alle corde gli appassionati del tiro di precisione. La commerciale a nostra disposizione era la Norma con palla Berger Hybrid target di 230 grs, stessa palla utilizzata anche per assemblare la ricarica, per la quale, però, è stato utilizzato un propellente differente.
In entrambi i casi, le rosate ottenute sono rimaste sotto il moa, risultato di ottimo livello viste le condizioni con pioggia, vento e anche una luce autunnale che nelle prime ore del pomeriggio era davvero penalizzante.
Ma oltre alla precisione, che resta alla base della produzione Kelbly, a sorprendermi è stata la reazione allo sparo della Nanook: i quasi 590 joule della commerciale e ancora di più i 630 della ricarica sono stati assorbiti in maniera sorprendente dal sistema freno di bocca-chassis-calciolo in gomma. Temevo che la ricerca spasmodica della riduzione di peso presentasse un conto salato e, invece, la ventina di colpi sparati con la carabina non hanno lasciato “segni”. Il rilevamento è stato praticamente azzerato dall’ottimo lavoro del freno di bocca e il rinculo si è scaricato in maniera molto lineare senza penalizzare la spalla del tiratore.
Sono uscito dalla prova della Nanook con una sensazione davvero positiva: oltre ad avere una spiccata personalità estetica, la carabina può contare su componenti (calcio, chassis, freno di bocca) di valore assoluto che abbinate a un’azione innovativa, ma progettata nel solco della qualità Kelbly, regalano prestazioni di valore assoluto.
La prova completa su Armi e Tiro di gennaio 2023
Scheda tecnica
Produttore: Kelbly’s incorporated, North Lawrence, Ohio, kelbly.com
Distributore: armeria Regina, via Daniele Manin 49, 31015 Conegliano (Tv), 0438.60871, info@armeriaregina.it, armeriaregina.it
Modello: Nanook
Tipo: carabina da caccia
Calibro: .300 Norma magnum (disponibile anche in .300 Prc e in .338 Lapua magnum)
Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole
Chiusura: tipo Remington con due tenoni frontali
Alimentazione: caricatore amovibile monofilare
Numero colpi: 5
Chassis: Xlr industries Element 4.0 Mg
Canna: Preferred barrel in acciaio Inox, rivestita in carbonio, lunga 660 mm (26”), lunghezza alla quale va aggiunto il freno di bocca Kelbly Klaw (incluso); passo di rigatura 1:9”; diametro in culatta 31,75 mm (1.250”); diametro in volata 22,9 mm (0.900”)
Lunghezza totale: 1.240 mm (980 mm con calcio ripiegato)
Scatto: Bix’n Andy Competition, peso di sgancio da 30-800 grammi (disponibile anche Bix’n Andy Dakota con peso di sgancio 450-2.000 grammi)
Percussione: percussore lanciato
Sicura: manuale a cursore sulla codetta dell’azione, con sblocco separato dell’otturatore
Mire: due spezzoni di slitta Picatinny con inclinazione di 35 moa
Materiali: azione in acciaio 416R, otturatore in acciaio 4140, anima della canna in acciaio Inox; calciatura in magnesio; chassis in magnesio e carbonio
Finiture: canna rivestita in carbonio con il sistema della “wrappatura”
Peso: 3.570 grammi (priva di cannocchiale e anelli)
Qualifica: arma da caccia
Nota: per la nostra prova è stato utilizzato un cannocchiale March Fx 5-42×56 Hm Prs
Prezzo: 5.490 euro (esclusi ottica e anelli)