Le associazioni riunite nella cabina di regia del monvo venatorio (Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Associazione Nazionale Libera Caccia, Arcicaccia, Italcaccia e il Comitato Nazionale Caccia e Natura – CNCN)
Hanno diffuso un comunicato nel quale “intendono intervenire con una ferma presa di posizione per quanto avvenuto durante la trasmissione Indovina chi viene a cena, andata in onda su Rai 3 lo scorso 24 marzo. La trasmissione, già tristemente nota per altre analoghe inchieste poco edificanti del passato, si è resa protagonista di una rappresentazione distorta della realtà secondo la quale il cacciatore è stato più volte assimilato in toto al bracconiere, oltre a numerose e non giustificate accuse rivolte alla categoria. Unico elemento di cui possiamo prendere atto è il fatto che il pubblico ormai abbia compreso la scarsa qualità del prodotto offerto dalla trasmissione suddetta e sia già esso, con risultati di audience risibili, giudice dell’operato di quello che dovrebbe essere giornalismo della televisione pubblica italiana.
Pertanto, abbiamo conferito mandato ai nostri legali per valutare la presenza di elementi per avviare un’azione legale nei confronti della RAI a tutela della categoria e della reputazione dei cacciatori, che ormai troppo spesso viene attaccata da chi, non avendo argomentazioni valide, propende per una informazione a senso unico che si trasforma in una vera e propria manipolazione finalizzata a generalizzare comportamenti da condannare come crimini contro la fauna, per danneggiare una categoria di rispettabili cittadini che rappresentano invece una risorsa per il Paese.
Oltre a mantenere alto il livello di attenzione per fronteggiare attacchi come questo, così come fatto in passato, la Cabina di Regia e i suoi membri hanno da tempo preso l’impegno di investire tempo e risorse in una campagna di comunicazione di alto profilo sui media tradizionali, compresa la RAI, e sui social network con la finalità di veicolare messaggi corretti sui temi di interesse per il mondo venatorio, in particolare una corretta informazione sulla caccia e sul ruolo ambientale, economico e sociale dei cacciatori; In tale ottica, annunciamo inoltre che è in partenza una campagna di sensibilizzazione che coinvolga la base associativa delle associazioni e che vedrà le caselle di posta elettronica della RAI come destinatarie di una richiesta di equo trattamento e del diritto di replica per il mondo venatorio.
Nella ferma convinzione che il rispetto delle leggi e che la pratica venatoria siano elementi di valore per la società in cui viviamo, ci troviamo costretti a riaffermare di fronte a tutti i cacciatori che non ci lasceremo intimidire dal comportamento di chi utilizza e manipola i mezzi di comunicazione, per giunta pubblici, per denigrare la nostra categoria. Ovviamente tutta la vicenda, con i suoi precedenti, sarà sottoposta alla valutazione della Commissione di Vigilanza della RAI”.