Remake de “il corvo”: armi bandite dal set

Uscito il 23 agosto nelle sale il remake del film “il corvo”, passato alla storia per la tragica morte dell’attore protagonista Brandon Lee. Anche in seguito all’incidente sul set di “Rust”, per le lavorazioni sono state bandite del tutto dal set le armi vere

La morte drammatica della direttrice della fotografia Halyna Hutchins sul set del film western “Rust”, per mano dell’attore e produttore Alec Baldwin, come è noto ha innescato in seno a Hollywood un dibattito sull’opportunità di bandire le armi vere (ancorché caricate a salve) dai set cinematografici. La prima concreta messa in pratica di questa filosofia è stata attuata con il remake del film “Il corvo”, che è uscito nelle sale cinematografiche il 23 agosto.

Proprio in questo caso, come è noto, il film “Il corvo” in realtà ha un precedente specifico altrettanto drammatico, rappresentato dalla morte avvenuta sul set del primo film, uscito nel 1994, dell’attore protagonista Brandon Lee, ucciso con una pistola di scena che era in effetti stata caricata a salve, ma nella canna della quale era rimasto incastrato un proiettile da precedenti impieghi.

Così Rupert Sanders, il regista del remake, che vede nel ruolo di protagonista Bill Skarsgard, ha deciso di bandire del tutto le armi vere dal set, rimpiazzandole con Soft air o addirittura repliche inerti e affidando alla post produzione e alla computer grafica gli effetti visivi e sonori tipici delle armi da fuoco. “La sicurezza è la priorità numero uno”, ha dichiarato Sander, “I set cinematografici sono molto pericolosi. Ci sono auto in rapido movimento con gru bloccate in cima. Ci sono stuntman che cadono su cavi alti giù per le scale. Anche solo camminare su un set di notte con macchine per la pioggia e luci, significa lavorare in un ambiente industriale. Quindi è pericoloso. Devi essere al sicuro. Il primo giorno ho incontrato il reparto effetti speciali e l’armaiolo, che è stato fantastico, a Praga. Erano molto attenti alla sicurezza. Seguono tutte le stesse linee guida dell’esercito quando si tratta di armi, ma non volevo nemmeno rischiare”.

Circa gli effetti da aggiungere in postproduzione per la verosimiglianza, il regista ha dichiarato: “è stato un prezzo che valeva la pena pagare. Ha tolto un bel po’ di soldi dal mio budget molto limitato per gli effetti visivi, ma penso che ne sia valsa la pena. Gli effetti visivi di questo film sono stati molto in-camera. Abbiamo girato principalmente in esterni con estensione del set. Quindi devi bilanciare dove spendere i soldi quando non hai un budget enorme per fare effetti visivi. Ma per me, è stata una spesa molto utile per la sicurezza e il comfort di tutti quando si è entrati in questo progetto”.