In effetti mancava all’appello la sostituta della Taurus 24/7, ossia una striker operated di “servizio” e con l’arrivo della G3…
Ci sono certi modelli che nascono grandi e poi generano le versioni minori ma la Taurus, in questo caso, segue une evoluzione inversa. La base di partenza come struttura meccanica e design è la Taurus G2, compatta 12 colpi (bifilare) con canna da 3,2 pollici, la nuova G3 allunga la canna a 4 pollici portando la capacità massima del caricatore a 17 colpi, con pad. Vi è poi una nuova filosofia in merito alla scelta di capacità della G3: il cliente infatti può scegliere tra una dotazione di 2 caricatori da 10 colpi, 2 caricatori da 15 colpi oppure uno da 15 e uno da 17 colpi “extended”.
La G3, rispetto alla precedente G2, mostra una seconda serie di intagli di presa sul carrello verso la volata e, ovviamente, una più lunga guida Picatinny nel dust cover, per il resto e come abbiamo detto eredita ergonomia e stile dalla compatta della serie G.
Complessivamente la G3, che è spessa 30 millimetri, risulta lunga 184 millimetri per un peso di 705 grammi a vuoto. Sicure; automatica al percussore, al grilletto e manuale sul fusto polimerico.
Il prezzo di lancio negli Usa è particolarmente allettante (anche al netto delle solite promozioni “americane”): da 345 a 360 dollari a seconda delle finiture. In pratica, circa 10 dollari in più della compatta G2. L’azienda, nel recente passato si impose anche grazie a una accorta strategia commerciale, certo basata sulla qualità e le novità ma strutturata anche in funzione del prezzo di acquisto.