A che “santo” votarsi?
Il fatto del giorno è che durante Exa il Cncn e l’Anpam hanno fatto sedere allo stesso tavolo le associazioni venatorie. Non conosciamo ancora l’esito dell’incontro, ci auguriamo che non si voglia rianimare il cadavere dell’Unavi così tanto per fare. Non c’è unione tra le associazioni venatorie e lo strappo non ci pare facilmente rimarginabile. Ma su alcuni progetti concreti sarebbe ora che ci si desse una mossa. Per esempio per contrastare efficacemente il decreto su…
Il fatto del giorno è che durante Exa il Cncn e l’Anpam hanno fatto sedere allo
stesso tavolo le associazioni venatorie. Non conosciamo ancora l’esito dell’
incontro, ci auguriamo che non si voglia rianimare il cadavere dell’Unavi così
tanto per fare. Non c’è unione tra le associazioni venatorie e lo strappo non
ci pare facilmente rimarginabile. Ma su alcuni progetti concreti sarebbe ora
che ci si desse una mossa. Per esempio per contrastare efficacemente il decreto
sul tema delle Zone di protezione speciale che il ministro Alfonso Pecoraro
Scanio sarebbe intenzionato a ripresentare e sempre fortemente penalizzante per
le regioni prima ancora che per le associazioni venatorie e agricole. Gli
emendamenti apportati a quel testo, prima che decadesse, sono stati cancellati
e si riparte da zero. Si parla anche di un inquietante disegno di legge del
governo in materia di conservazione della fauna.
Qui ognuno si deve appellare ai “santi” che preferisce, sperando che
funzionino. Il presidente nazionale Arcicaccia, Osvaldo Veneziano, ha
indirizzato al ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, una lettera
nella quale richiede di convocare con urgenza il comitato tecnico faunistico
venatorio nazionale per chiarire proprio i contenuti dell’attività documentale
elaborata dal ministero dell’Ambiente. Veneziano sottolinea che “le norme
proposte sono in contrasto con gli indirizzi approvati dal parlamento e
confermano ancora una volta il metodo unilaterale adottato dal ministero
dell’Ambiente che continua, pregiudizialmente, a escludere dalla consultazione
le associazioni venatorie riconosciute, caratterizzandosi così come
faziosamente anticaccia e invasivo delle competenze del dicastero delle
politiche agricole e delle regioni”. Per questo motivo, l’Arcicaccia sollecita
un repentino e autorevole intervento del ministro Paolo De Castro, anche nei
confronti del presidente Prodi, “per chiarire la vicenda, dare pari dignità a
tutte le componenti riconosciute del mondo associazionistico e per determinare
la più ampia condivisione attorno alle norme che riguardano l’attività
venatoria”.
Il presidente dell’Italcaccia, Mario Gargano, ha scritto direttamente a
Pecoraro Scanio per “protestare per gli atteggiamenti anticaccia che si
ripetono a catena”. Gargano ha ricordato al ministro gli impegni presi in una
trasmissione televisiva Rai del 20 gennaio 2006 in cui affermava: “siamo per il
mantenimento dell’attuale legge sulla caccia”.
Il presidente dell’Italcaccia ha voluto informare anche il presidente del
consiglio ed il ministro De Castro e ha dichiarato: “non comprendo perché ai
tanti delicati problemi che affliggono la politica italiana si voglia scatenare
scompiglio anche in situazioni regolate da leggi moderne, rigorose e rispettose
delle diffuse sensibilità”.
Modestamente, io consiglierei a questo punto di far scendere in campo l’
intergruppo parlamentare Amici del tiro della caccia e della pesca presieduto
dall’onorevole di Forza Italia Luciano Rossi, presidente anche della
Federazione italiana Tiro a volo. Per ora si tratta di 11 senatori e 57
onorevoli, collocati trasversalmente in tutti gli schieramenti politici. Ecco i
deputati: Luciano Rossi (Fi), Gioacchino Alfano (Fi), Stefano Allasia (Lega
Nord), Lucio Barani (Nuovo Psi), Emerenzio Barbieri (Udc), Katia Bellillo
(Comunisti italiani), Luca Bellotti (An), Domenico Benedetti Valentini (An),
Giampiero Bocci (Ulivo), Federico Bricolo (Lega Nord), Franco Brusco (Fi),
Cesare Campa (Fi), Gino Capotosti (Udeur), Remigio Ceroni (Fi), Francesco
Colucci (Fi), Carlo Costantini (Idv), Stefania Craxi (Fi), Salvatore Cicu (Fi),
Emilio Del Bono (Ulivo), Giovanni Dell’Elce (Fi), Manuela Di Centa (Fi),
Domenico Di Virgilio (Fi), Guido Dussin (Lega Nord), Giuseppe Fallica (Fi),
Giovanni Fava (Lega Nord), Claudio Franci (Ulivo), Maurizio Fugatti (Lega
Nord), Elisabetta Gardini (Fi), Paola Goisis (Lega Nord), Antonello Iannarilli
(Fi), Simonetta Licastro Scardino (Fi), Giuseppe Francesco Maria Marinello
(Fi), Leonardo Martinello (Udc), Giovanni Marras (Fi), Filippo Misuraca (Fi),
Enrico Montani (Lega Nord), Paola Pelino (Fi), Mario Pescante (Fi), Gianluca
Pini (Lega Nord), Sergio Pizzolante (Fi), Marco Pottino (Lega Nord), Egidio
Ponzo (Fi), Enzo Raisi (An), Giuseppe Maria Reina (Misto mov. Autonomi),
Massimo Romagnoli (Fi), Maurizio Ronconi (Udc), Antonio Rusconi (Ulivo),
Stefano Saglia (An), Roberto Salerno (An), Giovanni Sanga (Ulivo), Giacomo
Stucchi (Lega Nord), Francesco Tolotti (Ulivo), Roberto Tortoli (Fi), Michele
Tucci (Udc), Roberto Ulivi (An), Mario Valducci (Fi), Marco Zacchera (An).
Questi i senatori: Maria Elisabetta Alberti Casellati (Fi), Franco Asciutti
(Fi), Alfredo Biondi (Fi), Filippo Berselli (An), Valerio Carrara (Fi), Sergio
De Gregorio (Ital. nel mondo), Pietro Fudamisto (Pdm), Luigi Maninetti (Udc),
Gianni Nieddu (Ds Ulivo), Learco Saporito (An), Guido Viceconte (Fi).