A novembre torna Exa

Caccia, ma soprattutto l’economia circolare della caccia, l’agricoltura e la gastronomia. Anche armi (defilate) nel progetto della nuova Exa a Brescia Secondo una notizia riportata dal Giornale di Brescia di domenica 13 gennaio, potrebbe tornare la storica fiera Exa, forte di 32 edizioni, dopo sei anni di assenza. L’evento espositivo si annuncia però del tutto rinnovato, a partire dal marchio della camera di commercio di Brescia: era acronimo di “Exhibition arms” ora è divenuto “Energie x l'ambiente”.
Le armi saranno comunque protagoniste, ma solo quelle da caccia, perché quello che da novembre tornerà al Brixia forum di via Caprera sarà non solo una vetrina per il comparto armiero, ma piuttosto di tutto ciò che ruota attorno al tema caccia e “selvatico”, compreso l’uso sostenibile delle risorse naturali e l’economia circolare. A darne l’annuncio è stata la presidente di Pro Brixia Giovanna Prandini. “Siamo riusciti a fare sintesi di un progetto nato due anni fa”, ha dichiarato. “Si è partiti da un diverso approccio culturale. Il cacciatore come custode della natura, il valore proteico della selvaggina, il problema dei cinghiali”.
Secondo quanto riferisce il quotidiano, Pro Brixia nel 2017 avrebbe affidato all’università degli studi di scienze gastronomiche di Pollenzo (Cn) la stesura di un progetto per un evento dedicato ai temi “selvatico, naturale, selvaggio” e nel giugno del 2018 è nato il comitato promotore della nuova Exa, composto da Coldiretti, Associazione industriale bresciana e Fondazione Una. Beretta è tassello fondamentale della kermesse. “L’organizzazione sarà in capo a Pro Brixia”, continua la presidente, “ma intendiamo sfruttare le professionalità della rete Lombardia fiere, in particolare coinvolgendo i tre direttori dei centri espositivi di Montichiari, Cremona e Bergamo”. Il progetto di allestimento sarà curato dall’istituto universitario di architettura di Venezia, vi sarà poi un comitato scientifico (coinvolte le università bresciane, ma anche al Bocconi e il politecnico di Milano) che si occuperà di convegni e dibattiti. Le domande di partecipazione saranno vagliate da un comitato tecnico che selezionerà le eccellenze da coinvolgere. Non si utilizzerà più il vecchio palazzetto Eib, ma solo l’unico padiglione fieristico.
Il livello dell’esposizione nelle intenzioni pare decisamente alto e scientifico, forse per evitare ogni polemica sulla caccia, allo scopo anzi di sottolinearne l’immagine migliore. Meno polemiche forse anche sulle armi, che appaiono volutamente tenute in disparte, “defilate”. A novembre i cacciatori saranno posti di fronte all’ardua scelta di privarsi della loro attività preferita per visitare la fiera, ammesso che la loro presenza sia interessante per gli organizzatori.