«L’Italia dei valori ha una posizione molto chiara sulla caccia. L’attività venatoria deve essere consentita all’interno di un quadro legislativo che protegga l’ambiente e la biodiversità, anche nell’interesse di voi cacciatori»: con queste affermazioni Massimo Donadi, capogruppo Idv alla camera dei deputati, risponde alla lettera inviata a tutti i leader di partito da Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arcicaccia, sulla necessità di sottrarre le politiche venatorie dalla demagogica propaganda elettorale per promuovere una attività sostenibile, compatibile con gli indirizzi comunitari, le indicazioni scientifiche e la tutela del patrimonio naturale. Lo stesso Osvaldo Veneziano invitava inoltre i partiti a non produrre forzature, operando un concreto intervento di “igiene ambientale e morale” nelle liste elettorali e non candidando chi persegue il “facile consenso istigando divisioni e polemiche fra caccia ed anticaccia”. L’Arcicaccia chiedeva inoltre la soppressione dell’articolo 43 della Legge Comunitaria 2009, relativo al prolungamento dei tempi di caccia.
«Siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di deregulation», continua la nota dell’esponente Idv, «e a una diminuzione delle sanzioni penali nei confronti dei bracconieri, come vorrebbe il centrodestra. Al contrario, riteniamo positivo un inasprimento delle sanzioni amministrative per chi si macchia di questo crimine nei confronti della natura».
«Il bracconaggio è un reato grave perpetrato contro esseri inermi e va perseguito con severità. Sono sicuro che anche voi siate d’accordo», conclude Massimo Donadi, «perché il rispetto della natura e di tutti gli esseri viventi è patrimonio comune di una società civile. Ci auguriamo che in questo momento, così delicato per l’equilibrio faunistico e ambientale nel nostro paese e non solo, l’atteggiamento di tutte le forze politiche sia responsabile e rifugga da pericolosi estremismi. Noi lavoriamo in questa direzione».