Ancora bufera sull’Enci
Il senatore Valerio Carrara e altri 65 senatori hanno rivolto un’interrogazione a risposta scritta al ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e al ministro della salute, in relazione all’attività dell’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana). “Nel corso degli anni”, si legge nell’interrogazione, “la vita sociale dell’Enci è stata contraddistinta da notevoli conflittualità a causa delle quali, derivando una inefficace e spesso irregolare tenuta …
Il senatore Valerio Carrara e altri 65 senatori hanno rivolto un’interrogazione
a risposta scritta al ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
e al ministro della salute, in relazione all’attività dell’Enci (Ente nazionale
cinofilia italiana). “Nel corso degli anni”, si legge nell’interrogazione, “la
vita sociale dell’Enci è stata contraddistinta da notevoli conflittualità a
causa delle quali, derivando una inefficace e spesso irregolare tenuta
dell’anagrafe dei cani di razza, i competenti ministri delle politiche agricole
pro tempore, hanno dovuto provvedere al commissariamento. Allo stato attuale,
ai firmatari del presente atto sembrano perdurare le gravissime irregolarità
nella vita sociale dell’Enci, ma in particolare sembrano, soprattutto,
aumentate le criticità nell’esercizio delle funzioni pubbliche relative alla
tenuta del libro genealogico”. Per questo motivo, nell’interrogazione si chiede
ai ministri competenti di “revocare la tenuta del libro genealogico del cane di
razza all’Enci, affidandola a un organismo commissariale specifico, che in un
tempo da stabilire, oltre a esercitare la tenuta del libro stesso, elabori un
progetto di misure atte a ristrutturare secondo un modello funzionale e
trasparente la conduzione dell’Ente”. L’interrogazione chiede, inoltre, di
“prevedere, nell’ambito dell’istituzione dell’organismo commissariale, che tale
istituto sia formato da un commissario ad acta, assistito da più sub commissari
aventi competenze attinenti con gli scopi del commissariamento stesso”.