“Non sono personalmente disponibile, ma non lo sono nemmeno come presidente dell’Anuu Migratoristi italiani, a tollerare che esponenti di Governo si permettano di ignorare i loro doveri istituzionali reiterando deprecabili quanto immotivati e insensati attacchi nei confronti dei cacciatori italiani e dell’intero mondo rurale”. Così si è espresso il presidente dell’Anuu Migratoristi, Marco Castellani, commentando le dichiarazioni rese pubbliche dal ministro del Turismo Michela Brambilla.
Castellani ha poi precisato: “insieme alle altre Associazioni venatorie, che vorranno condividere l’iniziativa, intendo prendere una ferma posizione rivolgendomi al presidente del consiglio e a tutti i ministri più direttamente interessati alla questione per chiedere con forza l’immediata esecuzione degli atti formali necessari a ripristinare nell’opinione pubblica una corretta informazione ed una rispettosa immagine della caccia e dei cacciatori italiani, ed a riportare nell’’alveo dei propri doveri istituzionali quanti, nell’attuale compagine governativa, si permettono di ignorarli ripetutamente lasciandosi trasportare da propri personali convincimenti frutto di sola prevenzione e ignoranza in materia ambientale, agricola, zootecnica e faunistico – venatoria. Ai rappresentanti del Governo chiediamo rispetto, considerazione e impegno per tutelare e promuovere una fondamentale espressione della nostra cultura e delle nostre tradizioni fonte, peraltro, di concrete azioni per la gestione e la salvaguardia dell’ambiente oltre che di ricchezza ed occupazione per il Paese, allineandola finalmente alla ben più evoluta realtà europea. Naturalmente ci riserviamo in ogni caso la possibilità di ricorrere alle più opportune azioni per la tutela del mondo venatorio nelle competenti sedi, mentre lasciamo ai nostri soci, in questo particolare momento di preoccupazione per i veri e giganteschi problemi della società, la valutazione politica di quanti preferiscono ignorarli per dedicarsi a sproposito alla caccia ed ai cacciatori che non rappresentano un problema, ma una grande risorsa per la collettività”.
Anche Arcicaccia ha stigmatizzato l’accaduto, per bocca del proprio presidente nazionale Osvaldo Veneziano: “Le parole “non nuove” dette dal ministro Brambilla sulla caccia concorrono ad arricchire l’eterno teatrino con il quale, in questo Paese, si affrontano temi seri quali sono, tra gli altri, la conservazione della fauna selvatica e il suo prelievo. In tutto il mondo la caccia esiste, fa discutere le persone anche partendo da idee diverse poi, però, si sottoscrivono intese e ambientalisti, agricoltori e cacciatori collaborano tra loro per rispondere a interessi generali di una comunità. In Italia, di contro, la caccia alimenta lo scontro ed è il segno della “pochezza” della politica che strumentalizza l’argomento per ricercare visibilità e per interessi di partito. In questa “arte” diciamo, senza peli sulla lingua, eccellono alcuni estremisti dell’attuale maggioranza di governo. Sfiduciare un ministro è compito del parlamento. Se vuole, il presidente dell’Intergruppo Caccia e Pesca presenti una mozione di sfiducia sottoscritta dai deputati e dai senatori “amici del partito dei cacciatori” e da quanti – anche nella Lega – hanno fatto ripetute promesse di allargamento delle maglie delle norme vigenti per “acchiappare” voti e lo stipendio da parlamentare per poi ottenere il risultato della votazione sulla legge “Comunitaria”. Il presidente dell’Intergruppo vada, poi, in Parlamento e chieda il voto per le dimissioni del ministro “traditore” che è al governo grazie a loro che l’hanno votata. Altrimenti, i cantori di stupidaggini, ovunque collocati, tacciano per sempre e smettano di aizzare lo scontro in ambo gli schieramenti”. Veneziano si riferisce al deputato Luciano Rossi del Pdl, presidente Fitav.
Federcaccia ritiene che “un ministro della Repubblica dovrebbe prestare molta più attenzione al peso delle proprie parole e quindi non può che condannare con forza certe dichiarazioni, lesive della dignità dei praticanti un attività perfettamente legittima e, contrariamente a quello che il Ministro pensa, fondamentale proprio per l’equilibrio di fauna e ambiente e per quel paesaggio che fa scegliere l’Italia come meta delle vacanze di moltissime persone. Per questo motivo, in sintonia con le altre Associazioni Venatorie aderenti a Face Italia, Federcaccia si è già attivata presso le opportune sedi istituzionali per esprimere il proprio disappunto sulla vicenda, in merito alla quale intende rivolgersi al presidente del consiglio”.