Facilitare l’accesso al porto d’armi per le guardie zoofile: questa la proposta lanciata dall’Ente protezione animali di Savona all’indomani dell’omicidio di Elvio Fichera e Paola Quartini, uccisi dal cacciatore Renzo Castagnola, che si è poi tolto la vita. «Le guardie da sempre ricevono minacce, concedere loro il porto d’armi potrebbe essere un deterrente contro episodio come quello della Sussisa», dice Giovanni Battista Buzzi, vicepresidente Enpa Savona.
La legislazione attuale già lo permetterebbe, qualora le guardie (pubblici ufficiali) avessero i requisiti. Tutto il nostro rispetto alle vittime. Ma, un giorno, non saranno i cacciatori a doversi “difendere” da certe guardie che spesso rivelano animo un po’ troppo persecutorio?
Diverse, e per fortuna, le dichiarazioni del presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, che all’indomani della tragedia ha dichiarato: “Chiedo alle istituzioni la massima collaborazione affinché contribuiscano ad assicurare iter formativi altamente qualificanti e selettivi, che, se pure non bastano ad evitare episodi ingiustificati e inspiegabili, garantiscono tuttavia la massima competenza per la tutela delle persone nell’esercizio delle funzioni di guardia zoofila”.