La regione Toscana ha approvato una legge che, oltre a estendere l’accesso per i cani in numerosi ambienti pubblici e proibire l’utilizzo di percosse e violenze nell’addestramento, ipotizza la costituzione di una sorta di “mutua” per gli animali domestici. L’articolo 39 della legge riporta, infatti, che “la Regione promuove forme di assistenza veterinaria per animali di affezione”, aggiungendo che è prevista la promozione di un fondo sanitario al quale possono …
La regione Toscana ha approvato una legge che, oltre a estendere l’accesso per
i cani in numerosi ambienti pubblici e proibire l’utilizzo di percosse e
violenze nell’addestramento, ipotizza la costituzione di una sorta di “mutua”
per gli animali domestici. L’articolo 39 della legge riporta, infatti, che “la
Regione promuove forme di assistenza veterinaria per animali di affezione”,
aggiungendo che è prevista la promozione di un fondo sanitario al quale possono
contribuire soggetti pubblici o privati. L’ipotesi di ricorso alla cosiddetta
“assistenza veterinaria” dovrà ovviamente tener conto del reddito del padrone.
Il rovescio della medaglia è l’inasprimento delle sanzioni per la mancata
rimozione delle deiezioni canine dalle strade (si parla addirittura di esame
del dna sulle feci per risalire al proprietario, attraverso l’anagrafe canina)
e, in generale, un più attento controllo delle regole fondamentali per la
convivenza tra uomini e animali domestici.